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Innovatori della fisarmonica alle prese con la tradizione

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Un nuovo disco a testa per due dei nostri migliori fisarmonicisti -Simone Zanchini e Luciano Biondini -entrambi noti per non attardarsi sulla tradizione, né dello strumento, né del repertorio nazionale. Sorprende perciò trovarli in questo caso entrambi impegnati su materiali che, in prima approssimazione, verrebbe da considerare (in senso non nobile) "da esportazione": il liscio di Secondo Casadei nel primo caso, la canzone italiana da Paoli a Modugno fino a Pino Daniele, con aggiunte di Carpi e Morricone, nel secondo. Eppure...

Eppure basta iniziare ad ascoltare i due dischi per rimanere immediatamente sorpresi ed essere costretti a smentire qualsiasi pregiudizio!

Simone Zanchini Jazz Quartet
Casadei Secondo Me
Stradivarius
Valutazione: * * * *

Il lavoro di Zanchini è un live, registrato nel 2013 al Ravenna Festival ed è un progetto commissionatogli dal festival stesso, al quale -narra lui stesso -non poteva dire di no -per l'importanza che Casadei ha avuto sulla sua formazione di fisarmonicista nato in Romagna -e che al tempo stesso -e per le medesime ragioni -ha richiesto una lunga decisione.

Zanchini vi mescola registrazioni in voce e in musica dello stesso Casadei, dalle quali parte per rielaborare in maniera totalmente libera e originale una serie di brani del Maestro del liscio, facendosi accompagnare da una ritmica geniale -Stefano Senni e Zeno De Rossi -e da un sorprendente Stefano Bedetti ai sassofoni. I risultati sono davvero entusiasmanti: i ritmi del ballo rimangono percepibili a lungo, ma vengono stravolti e spesso "macinati" dal lavoro del contrabbasso e della batteria, il tutto mentre la fisarmonica lavora in modo totalmente atipico rispetto alla tradizione e il sax di Bedetti -eccellente sia al soprano che al tenore -trascina con forte intensità dinamica pescando espressivamente da un'ampia rosa di stilemi jazzistici.

L'apice del lavoro si tocca forse nella suite "Romagna e sangiovese -La mia gente," che cambia stile più volte e a un certo punto porta Casadei nell'universo di Latino America di Gato Barbieri. Splendida comunque anche "Verso casa mia," pezzo di bravura in solitudine di Zanchini ed omaggio sentitissimo, che rimanda ai corali organistici. Se questo è il liscio, viva il liscio!

Luciano Biondini
Senza Fine
Intakt Records
Valutazione: * * * *

L'album di Biondini è invece tutto in solitudine. E l'avvio con "Senza fine" -canzone certo splendida, ma delle cui cover non se ne può proprio più... -non lascia presagire nulla di buono. Ma basta un po' di pazienza per ricredersi: dopo un minuto il brano è già tutta un'altra cosa e per i rimanenti quattro rimane impennato in una direzione completamente diversa dall'originale.

Ma se fin qui siamo ancora alle magistrali riletture strumentistiche, cui può già averci reso avvezzi un Galliano, già nella successiva composizione di Paoli, "Che cosa c'è," si va ben oltre: la melodia viene "gonfiata" e trasportata anche qui su un versante organistico, che ne fa una sorta di coinvolgente e suggestiva preghiera. Seguono poi i tre brani di Fiorenzo Carpi, già proposti in forme simili a suo tempo dal duo di Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia: ma qui il lavoro di Biondini davvero superbo: smonta, spezzetta, rimonta con sonorità inusitate, ritma, allarga. In breve: reinventa, richiamando atmosfere alla Dino Saluzzi e offrendo ben più che "la sua versione" di questi splendidi brani.

Lo stesso avviene in tutta la serie di brani -tra i quali sono tuttavia inclusi anche tre dello stesso Biondini—compresi gli assai pericolosi due posti a conclusione: la scontatissima "Cinema Paradiso," riletta in forma quasi sacrale, e "Napule è" di Pino Daniele, eseguita in modo sì più tradizionale, ma anche talmente delizioso e con un accompagnamento sui bassi così prezioso da tornare a esaltarne il valore.

Complimenti quindi ai due eccellenti musicisti: non era facile, ma entrambi hanno vinto la loro ardita scommessa con la tradizione, riuscendo a realizzare due album ben diversi tra loro, ma che hanno in comune l'essere tra le migliori produzioni per fisarmonica ascoltate negli ultimi anni.

Musicisti:

Casadei Secondo Me: Simone Zanchini: fisarmonica, live electronics; Stefano Bedetti: sax tenore e soprano; Stefano Senni: contrabbasso; Zeno De Rossi: batteria.

Senza Fine: Luciano Biondini: fisarmonica.

Elenco dei brani:

Casadei Secondo Me: In bocca al lupo; Non c'è pace tra gli ulivi; Romagna e sangiovese -La mia gente; Marietta; Verso casa mia; Romagna mia.

Senza Fine: Senza fine; Che cosa c'è; Geppetto; Lucignolo; In cerca di cibo; La lontananza; Tu si 'na cosa grande; Stagione; Libero 1; Libero 2; Non ti scordar di me; Cinema Paradiso; Napule è.

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