Home » Articoli » Album Review » Raoul van de Weide: Passages (contrebasse-solo)

1

Raoul van de Weide: Passages (contrebasse-solo)

By

Sign in to view read count
Raoul van de Weide: Passages (contrebasse-solo)
Passages... passaggi. Luogo, limite, valico, oltre il quale si va, si prosegue, ci si inoltra. Cambiamento. E’ bene chiarire che nessuno mette in dubbio le capacità tecniche ed artistiche del musicista olandese, ma è altrettanto importante fare notare che questa produzione solleva necessariamente alcuni interrogativi, che si snocciolano proprio nel segno di quella che possiamo definire l’essenza dell’estetica e prassi musicale. L’artista propone una raccolta di 10 pieces di contrabbasso solo: si comincia con una successione di spunti melodici, ostinati ritmici, destrutturazioni armoniche e spunti di perizia tecniche. Ma, in generale, ognuna delle idee sviluppate manca di substrato, viene come lasciata a se stessa, senza un reale sviluppo, e anche là dove un’embrionale procedimento di elaborazione del materiale avviene, almeno a livello tecnico-strumentale - nel brano che chiude l’album, “Kotology”, per esempio -, il risultato è abbastanza asettico, privo di spirito e di spontaneità.

L’opera, che denota comunque la perizia strumentale di Van Der Weide, non sembra prendere mai piede, arranca tra pattern ripetitivi, non ossessionanti, ma incapaci di lasciare il segno. Le variazioni che vengono di volta in volta elaborate non riescono mai ad imporsi, in realtà, sul materiale originario, né perché se ne discostano molto, né perché colgono nel segno una soluzione efficace che possa in qualche modo dare effettiva continuità al discorso. L’ascoltatore si chiede dove si stia andando e non ha il senso di avere oltrepassato quel valico che si pone al limite del passaggio, la porta per un nuovo universo sonoro che ci si aspetterebbe dal titolo, forse, un poco pretenzioso.

La presenza di uno strumento unico, indi forzatamente solista, crea delle aspettative di rivoluzione, di enfasi delle peculiarità tecniche, e, nella fattispecie, per quanto riguarda il contrabbasso, dello sfruttamento di sonorità che si esaltano nelle potenziali capacità dello spettro armonico dello strumento. In realtà la sensazione che si coglie è quello di lunghe, raramente interessanti, esposizioni introduttive: niente più, niente meno. “Quando arrivano gli altri ?”, si sentirebbe urlare dalla platea, senza parvenza di risposta dall’altra parte.

A questo punto ci si chiede quale sia il senso generale dell’opera, che, al di là di qualche spunto che meriterebbe maggiore attenzione - mi riferisco agli studi sugli armonici del brano Ankerwolken -, non sembra avere una chiarezza espositiva ben definita. Il Free jazz, a cui l’album fa senza ombra di dubbio esplicita referenza, è, sia chiaro, rottura per antonomasia, ma non per questo priva di significato. Anzi, possiamo dire, che, in quanto rottura, appunto, diventa proposta di nuove forme, di nuovi approcci semantici, nuove modalità di significazione. L’atto improvvisativo è l’esempio più evidente di questa novità, in quanto la libertà assoluta, o quasi, della performance, è atta a cogliere, sorprendere, sfaldare le certezze dell’ascoltatore, insinuare nella sua mente nuovi percorsi evocativi, per poi eventualmente distruggerli nella proposizione di altri ancora. Ma crea, e distrugge, per poi inesorabilmente ricreare!!! La ripetizione è l’asse di congiunzione tra i vari materiali proposti, il legame tra il passato, il presente ed il futuro del pezzo in essere, ma non è mai “staticità”, mai ridondanza...ciò che purtroppo non si può sinceramente dire per il cd in questione.

Track Listing

1. F 4:20; 2. Etude 3:20; 3. Polish and Perish 4:11; 4. Close-up in slow motion 5:15; 5. Ankerwolken 5:30. 6. Song of facts 8:03 7. Arcondition 5:34 8. Bokkenrijdersvariatie 4:29 9. Double 5:36 10. Kotology 3:41

Personnel

Raoul van de Weide (contrabbasso)

Album information

Title: Passages (contrebasse-solo) | Year Released: 2007 | Record Label: GeestGronden


< Previous
Which Way Now

Next >
Firewerks

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Silent, Listening
Fred Hersch
Riley
Riley Mulherkar
3 Works For Strings
Giusto Chamber Orchestra
My Multiverse
Pearring Sound

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.