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Camille Bertault: Pas de Géant

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Camille Bertault: Pas de Géant
Dopo aver dimostrato col debutto di En Vie (Sunnyside 2016) d'essere una splendida jazz singer, e non solo, l'acrobatica vocalist Camille Bertault libera la sua eclettica personalità, dando sfogo alle molte passioni e influenze formative. Il titolo del suo secondo album allude ovviamente al celebre tema di John Coltrane (qui rinominato «Là où tu vas»), «Giant Steps», con un implicito riferimento ai passi da gigante che la cantante sta percorrendo. Ed effettivamente l'incisione è un bel passo avanti, che conferma il rilievo di Camille tra le cantanti della sua generazione.

Prima di riconsiderare le sue estrose doti vocali e interpretative, va sottolineato l'elemento che più di tutti distingue la cantante d'oltralpe nel panorama internazionale: l'orgoglio della propria tradizione culturale che in questo disco emerge con forza. Una francesità che si esprime usando sempre la lingua nazionale e privilegiando i propri esponenti della canzone d'autore (Serge Gainsbourg, Georges Brassens, Brigitte Fontaine), del jazz e della musica da film (Michel Legrand). Non dimentichiamo poi che il French Vocalese di Camille, con quel gusto giocoso della sperimentazione virtuosistica, si lega all'arte di Mimi Perrin e dei suoi Double Six.

Pas de Géant conferma in primo luogo le doti d'autrice (sei brani interamente suoi, due solo per il testo) l'immaginazione musicale e il temperamento esuberante della cantante ma anche l'accortezza nel limitare il virtuosismo e rileggere con partecipazione le pagine della tradizione musicale che condivide. Che è in primo luogo francese, come abbiamo detto, ma non solo. Dal songbook del jazz statunitense sceglie «Very Early» di Bill Evans e «House of Jade» diWayne Shorter. Rispettosa la prima versione, eclettica la seconda, cantata in brasiliano e riformulata con un volto etnico.

Il meglio del disco viene da brani che aggiungono alle interpretazioni vocali un ricco e fantasioso apporto strumentale. Il merito principale va all'arrangiatore e trombettista Michael Leonhart, al pianista Dan Tepfer, con cui collabora da tempo, e al batterista Jeff Ballard. Se gli ultimi due sono essenziali in «Certes», l'esperienza di Leonhart con decine di artisti di ogni genere, dagli Steely Dan ai Dap-Kings e Mark Ronson, si riflettono in «Nouvelle York» (la più frizzante composizione di Camille), nell'esaltante clima funk di «Conne» e nell'originale rilettura di «Comment te dire adieu», il lontano successo di Francois Hardy.

Track Listing

Nouvelle York; Comment te dire adieu; Arbre ravéologique; Là où tu vas; Je me suis fait tout petit Case de jade (House of Jade); Comptes de fées; Goldberg; Very Early; La femme coupée en morceaux; Winter in Aspremont; Entre les deux immeubles; Certes; Tantôt; Suite, au prochain numéro; Conne.

Personnel

Camille Bertault: vocals, compositions, lyrics, arrangements; Michael Leonhart: arrangements, direction, trumpet, keyboards, percussion; Dan Tepfer: piano; Christophe “disco” Minck: bass guitar, double bass, harp, moog; Joe Sanders: double bass; Jeff Ballard: drums; Stéphane Guillaume: saxophones, bass clarinet, flute; Daniel Mille: accordion; Mathias Mahler: trombone; Francois Salque: cello.

Album information

Title: Pas de Géant | Year Released: 2018 | Record Label: Okeh


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