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Parma Jazz Frontiere 2016
Parma Jazz Frontiere 2016
Casa della Musica, Teatro Regio, Palazzo Sanvitale
Parma
18-20.11.2016
Anche quest'anno abbiamo scelto il sottofinale (cioè il penultimo week-end) per compiere il nostro annuale pellegrinaggio, sempre gradito sia per la serietà della rassegna che per il fascino della città, a Parma in occasione della rassegna diretta ormai da ventun anni da Roberto Bonati e portata avanti superando tutta una serie di intuibili difficoltà (ovviamente soprattutto di natura economica, ça va sans dire) anche grazie all'impegno di uno staff efficiente quanto discreto.
Aperta il 6 novembre dal quartetto di Dominique Pifarély e poi portata avanti fra conferenze, soli, workshop (anche nel nome di Giorgio Gaslini) e un nuovo progetto orchestrale di Bonati, il 25, prima serata dell'ultimo week-end in programma, l'edizione 2016 di Parma Jazz Frontiere ha offerto il 18 alla Casa della Musica, veramente un luogo d'ascolto ideale, per svariati motivi, non solo acustici, il duo norvegese composto da Sidsel Endresen alla voce e Stian Westerhus alla chitarra elettrica manipolata nella sua più vasta accezione.
Chi si aspettava i classici climi algidi, pensosi e rilasciati tipici del jazz (termine, in verità, qui più che mai insufficiente a descrivere quanto si è ascoltato) scandinavo credeva probabilmente di aver trovato puntuale conferma alle proprie supposizioni nell'incipit del concerto, che invece si è ben presto incamminato lungo sentieri decisamente accidentati, scabri, grumosi, tutt'altro che concilianti, in un crescendo che può aver sorpreso molti, ma alla fine ha lasciato un bel senso di compiutezza, di non ovvietà, facendo sì che i due performers tornassero in scena per un bis tutto sommato non poi così scontato.
Voltapagina deciso il giorno seguente, con un doppio concerto pomeridiano nel ridotto del Regio rivolto a un pubblico alquanto inusuale per la rassegna: i bambini. Era di scena, infatti, il programma Cartoons, nel corso del quale un quintetto di giovani musicisti più o meno locali (non abbiamo controllato, perdonateci) abbinati a un disegnatore hanno passato al setaccio svariate pagine delle colonne sonore disneyane (La carica dei 101, Il libro della giungla, Mary Poppins, Gli Aristogatti) con felici scelte anche sceniche che non hanno mancato di appassionare i giovani spettatori (nonché i loro accompagnatori).
Nuova curva a gomito ed ecco, per il consueto appuntamento intitolato Una stanza per Caterina, un recital per solo violoncello, protagonista colei che è una frequentatrice piuttosto assidua di PJF, Anja Lechner, la quale ha incantato il pubblico con un concerto tutto sottigliezze e maestria che intercalava sapientemente pagine classiche (Bach e suoi contemporanei, ma anche autori precedenti, tipo l'inglese Tobias Hume) con altre di ambito squisitamente contemporaneo (il cubano Leo Brouwer, l'ucraino Valentin Silvestrov, ecc.). Ogni quadro ha avuto il suo giusto peso e tutto ha incontrato indistintamente l'apprezzamento degli astanti, che non hanno mancato di richiamare ripetutamente in scena la violoncellista tedesca per tributarle i più che meritati applausi.
Foto di Alberto Bazzurro
Casa della Musica, Teatro Regio, Palazzo Sanvitale
Parma
18-20.11.2016
Anche quest'anno abbiamo scelto il sottofinale (cioè il penultimo week-end) per compiere il nostro annuale pellegrinaggio, sempre gradito sia per la serietà della rassegna che per il fascino della città, a Parma in occasione della rassegna diretta ormai da ventun anni da Roberto Bonati e portata avanti superando tutta una serie di intuibili difficoltà (ovviamente soprattutto di natura economica, ça va sans dire) anche grazie all'impegno di uno staff efficiente quanto discreto.
Aperta il 6 novembre dal quartetto di Dominique Pifarély e poi portata avanti fra conferenze, soli, workshop (anche nel nome di Giorgio Gaslini) e un nuovo progetto orchestrale di Bonati, il 25, prima serata dell'ultimo week-end in programma, l'edizione 2016 di Parma Jazz Frontiere ha offerto il 18 alla Casa della Musica, veramente un luogo d'ascolto ideale, per svariati motivi, non solo acustici, il duo norvegese composto da Sidsel Endresen alla voce e Stian Westerhus alla chitarra elettrica manipolata nella sua più vasta accezione.
Chi si aspettava i classici climi algidi, pensosi e rilasciati tipici del jazz (termine, in verità, qui più che mai insufficiente a descrivere quanto si è ascoltato) scandinavo credeva probabilmente di aver trovato puntuale conferma alle proprie supposizioni nell'incipit del concerto, che invece si è ben presto incamminato lungo sentieri decisamente accidentati, scabri, grumosi, tutt'altro che concilianti, in un crescendo che può aver sorpreso molti, ma alla fine ha lasciato un bel senso di compiutezza, di non ovvietà, facendo sì che i due performers tornassero in scena per un bis tutto sommato non poi così scontato.
Voltapagina deciso il giorno seguente, con un doppio concerto pomeridiano nel ridotto del Regio rivolto a un pubblico alquanto inusuale per la rassegna: i bambini. Era di scena, infatti, il programma Cartoons, nel corso del quale un quintetto di giovani musicisti più o meno locali (non abbiamo controllato, perdonateci) abbinati a un disegnatore hanno passato al setaccio svariate pagine delle colonne sonore disneyane (La carica dei 101, Il libro della giungla, Mary Poppins, Gli Aristogatti) con felici scelte anche sceniche che non hanno mancato di appassionare i giovani spettatori (nonché i loro accompagnatori).
Nuova curva a gomito ed ecco, per il consueto appuntamento intitolato Una stanza per Caterina, un recital per solo violoncello, protagonista colei che è una frequentatrice piuttosto assidua di PJF, Anja Lechner, la quale ha incantato il pubblico con un concerto tutto sottigliezze e maestria che intercalava sapientemente pagine classiche (Bach e suoi contemporanei, ma anche autori precedenti, tipo l'inglese Tobias Hume) con altre di ambito squisitamente contemporaneo (il cubano Leo Brouwer, l'ucraino Valentin Silvestrov, ecc.). Ogni quadro ha avuto il suo giusto peso e tutto ha incontrato indistintamente l'apprezzamento degli astanti, che non hanno mancato di richiamare ripetutamente in scena la violoncellista tedesca per tributarle i più che meritati applausi.
Foto di Alberto Bazzurro
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