Tre brani di poco più di due minuti che esibiscono il solitario lirismo dei tre compagni di viaggio, un'altra manciata di esecuzioni di breve durata nelle quali il quartetto spazia tra droni ossessivi e riflessive meditazioni sul suono, e ancora tre brani di oltre i dieci minuti che costituiscono il nocciolo duro dell'incisione. Nico Soffiato, chitarrista e compositore italiano da tempo residente a New York e assiduo frequentatore della scena più creativa, organizza in questo modo il debutto discografico dell'OST Quartet.
Non ci sono canovacci né partiture scritte, la musica è totalmente improvvisata ma la sensibilità dei musicisti, la grande capacità di ascolto reciproco, e l'assoluta padronanza dei rispettivi strumenti origina una musica a suo modo melodiosa, fluida e carezzevole. La ricerca sul suono, assolutamente acustico, trova nelle esecuzioni di maggior durata pieno compimento. Il quartetto si scompone e ricompone seguendo una navigazione a vista che ha come unici riferimenti il formarsi di imprevedibili agglomerati timbrici, il nascere di fulminanti intuizioni, i riverberi e le vibrazioni rimandati da silenzi e spazi.
Soffiato licenzia un disco coraggioso nelle intenzioni, rigoroso nella realizzazione, felicemente compiuto nel risultato. Con il merito di portare ad un livello di comunicazione accessibile e gratificante una musica tutt'altro che convenzionale.
Track Listing
Following; Deep Staging; Drums-solo; Jump Cut; Tracking; Deep Focus; Rack Focus; It Might Happen to Me; Bass-Solo; Montage; Crawl.
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