Alon Farber Hagiga Sextet: Optimistic View

La musica espressa si nutre di un complesso intreccio sonoro, nel quale le diverse voci spesso interagiscono con libertà, sebbene sempre all'interno delle strutture scritte. Ne è esempio "Zambura," probabilmente la traccia che più marcatamente ingloba elementi musicali etnici, sia per i ritmi, sia per la presenza dell'oud di Amos Hoffman, ma che è spinta da un pedale ritmico decisamente nordamericano. Brilla tra le composizioni "Mystic Seven," basata su ritmi complessi e più delle altre cangiante nelle atmosfere e libera nello sviluppo.

Ottimi solisticamente tutti i membri dell'organico, con menzioni particolari per i due fondatori - espressivo al soprano Farber, ricchissimo negli accenti del drumming Benedikt - e per Omri Mor, che svolge al piano un lavoro oscuro, ma mai banale. Suggestiva, sebbene fuori contesto, la conclusiva ghost track, "Takasim," per solo oud.

Lavoro godibile, che apre uno squarcio sulla realtà musicale israeliana, assai vivace a dispetto delle complesse condizioni politiche del paese. E, forse, il titolo Optimistic View riflette proprio questa solo apparente contraddizione.

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