Paul Elwood: Nice Folks

Disco eterogeneo se ce n'è uno, questo Nice Folks dell'Invisible Ensemble (rinforzato) del cinquantasettenne banjoista, cantante, compositore e docente (attualmente presso l'Università della Nord Carolina) Paul Elwood. Basta del resto scorrere la formazione per rendersene conto: accanto a musicisti dell'entourage del leader, c'è Don Moye, e ci sono un paio di bei nomi del jazz transalpino (il disco è stato registrato fra Marsiglia e Greeley, Colorado, dove appunto Elwood insegna e presumibilmente vive), nonché un coro misto (mancano dettagli sulla sua composizione), marsigliese e uruguaiano insieme.

C'è poi la musica, che rispecchia in pieno quanto appena detto. Vi si sposano infatti chiari rimandi folk (il titolo dell'opera, del resto, lo dice chiaramente, oltre tutto con quel plurale che ci pare piuttosto emblematico) e pop song per così dire in bilico fra country e progressive (proprio nel modo di miscelare, abbastanza prossimo a certe entità anni Settanta), e c'è il jazz, quasi opulento in certi rimandi in the tradition, ma anche graffiante o per contro a chiazze sparute e quasi informali, quindi di umore ben più scopertamente contemporaneo. C'è, insomma, un lavoro che può spiazzare (e dove non tutto fila sempre liscio, sia chiaro), anche perché i registri su cui si svolge tendono a coprire spazi consecutivi dell'opera, grosso modo nell'ordine in cui li abbiamo elencati.

Gli episodi più convincenti? Diremmo anzitutto la titletrack, il cui clima festoso è solcato da sgomitamenti meno aggraziati, già sintomatici del totale, e poi "The End of Seventeenth Street," in cui irrompono certi turgori tipici dell'avantgarde jazzistica, con momenti quasi parodistico-ayleriani, e i cinque brani dall'ottavo in poi, con asprezze quasi urticanti che vanno poi scurendosi ("4 A.M. Rue Breuteuil"), riappropriazioni popolaresche ("Ivaravi"), cascami di jazz-jazz dove però il solista è il banjo ("Poets of Andalucia"), intemperanze chitarristiche ("Hydraulic") e fulmineo finale con fiati a gogò ("Les fleurs de Castellane").

Ci pare veramente tutto.

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