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Third World Love: New Blues

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Da qualche anno a questa parte quella israeliana si sta rivelando come una delle scene più fertili e creative del panorama jazzistico internazionale. Per rimanere alla stretta attualità basterà citare i pianisti Yitzhak Yedid e Yaron Herman, i bassisti Avishai Cohen, lanciato da Chick Corea, e Omer Avital, Gilad Atzmon e i fratelli Cohen (la sassofonista e clarinettista Anat, il sopranista Yuval, il trombettista Avishai).

Proprio Omer Avital e Avishai Cohen sono tra i protagonisti di questo New Blues, registrazione a nome Third World Love licenziata dalla Anzic, etichetta fondata nel 2005, guarda caso, da Anat Cohen.

In New Blues si fondono a meraviglia la solarità della terra d'origine e le contaminazioni tipiche di New York (patria d'adozione di molti dei musicisti citati), la gioiosa cantabilità mediterranea con la turbolenza sonora della metropoli nordamericana, i ritmi dispari dell'area centro-orientale dell'Europa, con le fantasiose pulsazioni sudamericane.

Il tutto cementato da un'attenzione alla melodia mai banale o superficiale, perché sostenuta da fremiti, da sottili tensioni, da continue invenzioni, da una sensibilità multiculturale e multietnica vissuta sulla propria pelle che assegna il marchio di autenticità alla proposta musicale.

Anche se il gruppo è compatto e coeso, emergono abbastanza chiaramente le voci e le idee di Avishai Cohen e Omer Avital. Il primo sintetizza in maniera assai originale l'algida essenzialità del miglior nu-jazz e la prorompente vitalità della scuola neo-boppistica, con una costruzione delle frasi tanto lucida quanto imprevedibile. Il bassista possiede la robusta cavata dei grandi del passato e innerva il flusso della musica con figurazioni di grande efficacia che esprimono compiutamente la complessità della realtà che ci circonda.


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