Home » Articoli » Album Review » Soft Machine: NDR Jazz Workshop: Hamburg, Germany May 17, 1973

Soft Machine: NDR Jazz Workshop: Hamburg, Germany May 17, 1973

By

Sign in to view read count
Soft Machine: NDR Jazz Workshop: Hamburg, Germany May 17, 1973
Amburgo è una città speciale per i Soft Machine. Nel 1966, proprio nella città tedesca, si tenne il primo concerto della band inglese che in quel periodo era un quartetto guidato da Daevid Allen. Nel 1973 i Soft Machine ritornarono nella città alla foce del fiume Elba poche settimane prima di registrare l'album Seven e il concerto fu decisamente speciale.

Il bassista Hugh Hopper aveva appena lasciato la band ed era stato sostituito da Roy Babbington, un amico della band (aveva già collaborato con loro in Fourth e in Fifth), nonché quotato session man abituato a frequentare da tempo la scena del jazz inglese. Babbington per l'occasione decide di utilizzare un basso Fender a sei corde che meglio si adatta a consolidare l'evoluzione del gruppo verso una musica basata sui riff. L'arrivo di Karl Jenkins e in minor misura di John Marshall aveva già dato una chiara indicazione in tal senso, sin dall'album Six. Con un po' di malizia si potrebbe sostenere che i Soft Machine si stavano progressivamente trasformando nei Nucleus, gruppo nel quale avevano militato Jenkins, Marshall e Babbington.

Il concerto si tenne il 17 maggio del 1973 nel Congresszentrum di Amburgo, inaugurato per l'occasione e venne doverosamente documentato dalla emittente NDR che realizzò ottime riprese video e audio. Quei nastri sono stati recentemente acquista dalla Cuneiform che ha poi prodotto questo eccellente album composto da un CD e da un DVD, racchiusi nello stesso contenitore. Come si diceva l'occasione era speciale da molti punti di vista e il concerto ebbe uno sviluppo del tutto particolare. La prima parte venne eseguita dal quartetto base dei Soft Machine (Jenkins, Ratledge, Babbington, Marshall) prendendo spunto dal materiale di Six.

Poi ci fu una sezione del tutto anomala che prevedeva sul palco la cantante Linda Hoyle accompagnata dai quattro membri dei Soft Machine. Questa sezione non è documentata in questo album anche perché fu particolarmente tormentata da problemi tecnici e fu accorciata a soli tre brani, rispetto ai cinque previsti dalla scaletta concordata prima del concerto.

Per la sezione successiva il bassista Hugh Hopper si riunì ai compagni appena lasciati, per una versione dal vivo del suo brano "1983," basato sull'interazione fra la musica eseguita dal vivo e le sue manipolazioni con effetti d'eco e ritardo derivanti dall'utilizzo di registratori Revox a nastro. La registrazione di questo segmento non fu particolarmente riuscita da un punto di vista tecnico, visto che il contributo della band risultò praticamente azzerato nel mix sopravvissuto. Comunque la registrazione qui acclusa (nel DVD, come porzione solo audio) è decisamente interessante, almeno per la parte degli intrecci fra basso e batteria impegnati a dialogare con i loro fantasmi su nastro.

La parte finale del concerto fu la vera novità che in qualche modo gettò le basi per i Soft Machine a venire. A fianco del quartetto base si trovarono infatti sul palco il chitarrista anglo-indiano Gary Boyle e il saxofonista Art Themen. L'apporto dei due musicisti è molto significativo e vivacizza una musica che in quel momento stava cercando un suo punto di equilibrio. Gary Boyle inserisce la sua chitarra angolare e timbricamente 'grassa' nelle trame dilatate costruite dai due pianoforti elettrici e dalla ritmica, dando un senso compiuto a composizioni che altrimenti risultano un po' impalpabili. Lo stesso fa il sax ben strutturato di Art Themen, che risulta particolarmente efficace in "Gesolreut".

Un mese dopo il gruppo sarebbe andato in studio per registrare Seven e sarebbe iniziato per i Soft Machine il periodo forse più fortunato da un punto di vista commerciale. Una evoluzione che però i fans della band considerano come una sorta di calata progressiva verso un jazz-rock di maniera che nulla aveva più a che fare con la creatività e l'inventiva della band che aveva registrato Third, Fourth e Fifth. Godiamoci allora quello che potrebbe essere visto come uno dei momenti più interessanti di una delle migliori band prodotte dal rock e dal jazz inglese, prima della lenta caduta verso gli inferi.

Track Listing

CD: 01. Fanfare; 02. All White; 03. Link1/Link2; 04. 37 1/2; 05. Link 3; 06. Riff; 07. Down the Road; 08. Link 3a; 09. Stanley Stamp's Gibbon Album; 10. Chloe and the Pirates; 11. Gesolreut; 12. E.P.V.; 13. Link 4; 14. Stumble; 15. One Across; 16. Riff II DVD: 01. Fanfare; 02. All White; 03. Link1; 04. The Soft Weed Factor; 05. Link2; 06. 37 1/2; 07. Link 3; 08. Riff; 09. Stanley Stamp's Gibbon Album; 10. Chloe and the Pirates; 11. Gesolreut; 12. E.P.V.; 13. Link 4; 14. Stumble; 15. One Across; 16. Riff II; 17. 1983 (bonus solo audio); 18. Encore Improvisation/Stumble Reprise (bonus solo audio)

Personnel

Roy Babbington
bass, electric

Roy Babbington (basso elettrico); Karl Jenkins (oboe, sax soprano, tenore e baritono, flauto, piano acustico, piano elettrico); John Marshall (batteria); Mike Ratledge (piano elettrico, organo); Gary Boyle (chitarra); Art Themen (sax soprano e tenore); Hugh Hopper (basso e loops)

Album information

Title: NDR Jazz Workshop: Hamburg, Germany May 17, 1973 | Year Released: 2010 | Record Label: Cuneiform Records


< Previous
Gone

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Silent, Listening
Fred Hersch
Riley
Riley Mulherkar
3 Works For Strings
Giusto Chamber Orchestra
My Multiverse
Pearring Sound

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.