Violinista originaria di Tokio, la poco più che quarantenne Meg Okura è un'apprezzata jazzista che ha lavorato con nomi di primo piano della scena statunitense. In questo curioso lavoro borderline la musicista è alla testa del suo Pan Asian Chamber Jazz Ensemble -quintetto atipico con flauto e violino accanto alla ritmica—con il quale riproporre in forma nuova le composizioni di un suo famoso connazionale—Ryuichi Sakamoto. L'operazione risulta al termine dell'ascolto più che apprezzabile, vuoi perché i brani selezionati, alcuni estremamente popolari, sono comunque riuscitissimi tematicamente, vuoi perché gli arrangiamenti -tutti della stessa Okura e alcuni dei quali trasformano anche radicalmente gli originali, utilizzandoli solo come spunto—riescono a donare loro una nuova identità, vuoi infine perché la composizione dei suoni dell'ensemble è un valore aggiunto a quello già alto delle composizioni. Ecco così che brani semplici come "Merry Christmas Mr. Lawrence," o l'iniziale "Grasshoppers" ravvivano la loro leggerezza con il colore degli strumenti, mentre "Tango " viene drammatizzata dalla intensa interpretazione al violino della Okura. Altrettanto avviene per le altre tracce, che vanno a comporre un album adatto a molti palati, perché fruibile a più livelli: il puro ascolto, per il quale è comunque appagante; l'ascolto comparato, per chi abbia apprezzato le opere originali del compositore nipponico; la fruizione attenta alla costruzione dei suoni, di fatto tutt'altro che banale o easy listening. Né si può dire che il lavoro, pur nella sua contaminazione con il pop sofisticato, manchi di elementi jazzistici, perché l'espressività tipica del jazz lo attraversa per buona parte, grazie anche al fatto che tutti i suoi protagonisti ottimi musicisti jazz e non mancano di confermarlo in corso d'opera. Un buon lavoro, singolare e di ascolto molto appagante.
Track Listing
Grasshoppers; Riotin Lagos; Tango; Grief; Merry Christmas Mr. Lawrence; The End of Asia; You’ve Got to Help Yourslef/Ishin Denshin; The Lost Emperor; Thousand Knives; Helen’s Intro; Water’s Edge; Perspective.
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