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Ingar Zach: M.O.S.
ByAndando oltre l'estemporaneità improvvisativa di marca free, questo disco rivela a ogni istante (e a ogni ascolto) una grande attenzione per il dettaglio (grazie anche all'ottima qualità della registrazione) e un approccio quasi narrativo, che tiene desta l'attenzione, di chi ascolta tale è la consequenzialità rigorosa che lega, senza irrigidirli, gli eventi sonori.
Il vocabolario è quello consueto di tanta musica eterodossa, in cui la pelle del grande tamburo orizzontale viene raschiata o strofinata con le bacchette, alternandosi o giustapponendosi alla risonanza dei piatti sfregati con l'archetto.
La struttura ad arco dell'unica traccia si evolve verso una tensione crescente, introdotta da lievi rintocchi di campane, alle quali si aggiungono materiali disparati, a formare progressivamente un continuum su cui si staglia il flusso musicale.
I bordoni generati tramite lo sruti box (un organetto a mantice indiano) e un drone commander analogico aprono la via a una stratificazione rumoristica accuratamente preparata e sviluppata.
La calma estatica via via inoltra l'ascolto in un percorso inquieto e inquietante, in un crescendo parossistico nel quale non viene mai meno il senso della forma complessiva.
A chiudere il cerchio, infatti, si riaffacciano i rintocchi iniziali, il cui significato percettivo cambia radicalmente: da momento introduttivo in una realtà fatta di sogno e mistero a stimolo verso il ritorno al mondo sonoro quotidiano, nel quale, tuttavia, si affacciano fantasmaticamente le stranianti figure incontrate durante il viaggio.
Ritorno all'ordine sì, dunque, ma con il sentore incombente di quanto ascoltato nell'arco di circa 37 minuti (e non uno di noia!).
Quando la semplicità non è sinonimo di banalità.
Track Listing
1. 37:07
Personnel
Ingar Zach
drumsIngar Zach (gran cassa, percussioni, sruti boxes e drone commander).
Album information
Title: M.O.S. | Year Released: 2011 | Record Label: BayTaper.com
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