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Pino Minafra: Minafric

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Pino Minafra: Minafric
A intervalli di dieci anni Pino Minafra ci propone un condensato della sua singolarissima musica, che potremmo definire afropugliese: del 1996 era Sudori, pubblicato dalla canadese Victo; del 2005 Terronia, prodotto dalla tedesca Enja; adesso, nel 2016, esce Minafric, che finalmente vede la luce per un'etichetta nostrana, anzi ideale per questa musica, la Sudmusic.

Col passare degli anni sono cambiate le formazioni e i collaboratori: il primo lavoro vedeva in scena il Pino Minafra Sud Ensemble, del quale oggi non è più presente nessuno a parte il leader; nel secondo al medesimo organico, un po' mutato, si affiancavano il gruppo vocale fenninile Faraualla e la Meridiana Multijazz Orchestra; qui la formazione prende il nome di Minafric Orchestra, e ci sono ancora le Faraualla ad affiancarla in alcune tracce.

Quel che non cambia è invece lo spirito tutto particolare di una musica che fonde blues e tradizione meridiana, Africa e musica colta, free jazz e maschere sceniche dello spettacolo popolare. E che potrebbe essere ben rappresentata dal titolo di uno dei brani del più antico dei tre lavori: "Au fond je suis un africain du nord."

Una continuità che tra il secondo e terzo CD è palesemente segnata dalla compresenza di due brani ("Maccaroni" e "La danza del Grillo") e dall'interazione con le Faraualla -che da sole danno un impronta decisa ai brani in cui compaiono -ma che in tutti è tangibilmente percepibile dalla cifra della musica, oltre che dal ricorrente intervento di Minafra con il suo gramelot espresso al megafono, una delle forme espressive caratteristiche della sua produzione.

Come ben può immaginarsi chi conosca i suoi lavori precedenti, sempre eccellenti, e anche quelli che si staccano (solo un po,' peraltro) da questo specialissimo stile, le qualità di Minafric non sono però legate solo alla curiosità "etnospettacolare" che lo caratterizza: la scrittura dei brani (in questo caso solo uno del trombettista, ben quattro del figlio Livio Minafra, uno del sassofonista Nicola Pisani e uno della cantante Gabriella Schiavone) è sempre complessa e intrigante, ricca di cambiamenti di scena e di sorprese; i protagonisti, che rappresentanto quanto di meglio offra una regione jazzisticamente ricca (ancorché un po' trascurata sulla scena nazionale) qual è la Puglia, sono bravissimi e -come si conviene a un'orchestra jazz—offrono di volta in volta il loro prezioso contributo solistico; infine, dal punto di vista del puro e immediato ascolto, il disco è gustoso e coinvolgente, ora per i suoi ritmi incalzanti (si ascoltino le tracce di apertura e di chiusura), ora per le atmosfere sofisticate ("Masciaré," con il canto femminile che oscilla tra il popolare e il rinascimentale ma in realtà pienamente contemporaneo, "Fabula Fabis II," dove il medesimo si alterna ripetutamente a situazioni orchestrali sempre incredibilmente diverse).

Insomma, un lavoro degno dei precedenti e come essi piacevolissimo e geniale, perché non ci si dimentichi che l'"Africain du nord" Pino Minafra non ha esaurito le cose da raccontare.

Track Listing

MinAfric; Maccaroni; Masciare; La girandola; La danza del Grillo; Fabula Fabis II; Aurel.

Personnel

Pino Minafra: tromba, flicorno, voce, megafono; Vito Francesco Mitoli, Franco Sannini: tromba; Roberto Ottaviano, Gaetano Partipilo: sax (soprano, contralto); Carlo Actis Dato: sax (baritono); Beppe Caruso, Sebi Tramontana: trombone; Giorgio Albanese: fisarmonica; Livio Minafra: pianoforte, Fender Rhodes, sirena; Giorgio Vendola: contrabbasso; Vincenzo Mazzone, Giuseppe Tria: batteria, percussioni; Faraualla (Gabriella Schiavone, Terry Vallarella, Serena Fortebraccio, Maristella Schiavone): voci.

Album information

Title: Minafric | Year Released: 2016 | Record Label: Sudmusic


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