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Massimo De Mattia: Meats

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Massimo De Mattia: Meats
Inciso nel dicembre 2014 a Pordenone, dove Massimo De Mattia è nato e vive, questo dovrebbe essere il terzo album solitario del flautista friulano, tra i più (felicemente) attivi alfieri del jazz italiano di ricerca (una volta si diceva così). Il titolo, "carni," sembra per più versi riallacciarsi al primo di tali lavori, Pulp, del 2006 (cui è seguito nel 2009 Stratos), peraltro (e per buona sorte) senza riprenderne la truculenza iconografica di copertina. "Carne, carni... materica, liquida, densa, calda, rossa, Bataille," recita la nota allegata al CD, a individuare una pluralità di intenti che il disco in parte conferma, ma per altri versi potrebbe anche sconfessare.

Sta, quest'ultima annotazione, tutta nella ferrea coerenza poetica, di angolo prospettico in cui si pone il lavoro di De Mattia, inteso—stavolta—in senso lato. Qui, oltre tutto, l'artista si concentra (e autoconfina, in qualche modo) su uno solo dei flauti che generalmente suona con estrema larghezza di orizzonti e—anche qui—prospettive.

Tutto ciò sul piano, se vogliamo, teorico, aprioristico, secondo quanto il recensore ritiene di poter cogliere—decodificare?—a monte (ma fino a che punto?) dell'opera che gli si para di fronte. Poi c'è la musica, una sorta di dato oggettivo (che ovviamente oggettivo non è, mai: c'è chi sostiene, non a caso, che la musica nasca nell'orecchio di chi l'ascolta...) e su questo piano il lavoro di De Mattia è ancora una volta inappuntabile, anche se forse nulla aggiunge a quanto di lui già si sapeva.

S'impongono in particolare gli episodi che vanno dal secondo (suoni parassiti, giochi sulle chiavi...) al quarto, il nono, e poi dall'undicesimo al quindicesimo e ultimo (nessuno ha un titolo), ma è ovvio che si può trattare di un elenco del tutto ribaltabile, vista l'omogeneità qualitativa dei brani, alcuni più acuminati, altri più pensosi, oppure pieni, corporei, qua e là vocalizzati. Nessuno raggiunge i cinque minuti, tutti insieme oltrepassano di poco i trentasette, sposando ricerca e fruibilità, piccolo prodigio in cui la musica di Massimo De Mattia ha uno dei suoi maggiori pregi.

La fantomatica quadratura del cerchio.

Track Listing

Meats 01÷15.

Personnel

Massimo De Mattia: flauto.

Album information

Title: Meats | Year Released: 2015 | Record Label: Setola di Maiale


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