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Mario Piacentini
ByTore Brunborg che artista! L’arte senza scopo; la misura, la poesia, l’uomo, il Jazz che non è Jazz... Quando ascolto questo CD mi succede una cosa strana: è come se annullassi mentalmente gli esecutori, in particolar modo Tore, e venissi raggiunto solo dai loro suoni che si fanno musica, e che musica!
02. Oscar Peterson - Tracks (MPS - 1970).
Uno degli album in piano solo che ho più ascoltato: memorabili esecuzioni, pianoforte e registrazioni eccezionali. Il jazz che trascende gli stili. Che swing! A proposito, si usa ancora questo termine? E pensare che fino a poco tempo fa era considerato elemento indispensabile per la pronuncia jazzistica…
03. Chopin - Recital: Arturo Benedetti Michelangeli (Deutsche Gramophone - 1972).
Lo ascolto da più di trent’anni. Rimane un mio riferimento estetico. Il giorno di questa registrazione (chissà...) A. B. Michelangeli ha fissato un universale. Rapportarsi anche solo idealmente a queste vette ti fa davvero prendere sul serio la musica. Forse troppo? No, non è mai troppo...
04. Toots Thielemans - The Brasil Project (Private music 1992).
Il fraseggio di Toots (ma si usa ancora nel nostro genere questo vocabolo?) nasconde dentro un’apparente semplicità, il rifuggire l’ovvio. Per me Thielemans è uno dei più grandi talenti che il jazz abbia espresso.
05. Paolo Fresu & Uri Caine - Things (Blue Note - 2006).
Dovendo collaborare proprio in duo con Paolo a breve termine, ho voluto ascoltare questo suo lavoro in duo con Caine. Bravura, freschezza e tanto contemporary swing!
06. Chet Baker & Paul Bley - Diane (Steeplechase - 1985).
Ascolto quest’opera per ricordarmi che l’arte musicale non è solo ricerca esecutiva, convinto che la musica non sia un atteggiamento bensì vita, e quando diventa arte (perché non tutta la musica in quanto musica può dirsi tale) arriva al cuore della gente. Non è un obiettivo del musicista, ma una conseguenza che, in presenza di autenticità, tutti possiamo verificare.
07. Keith Jarrett - At the Blue Note - The complete recordings I-VI (ECM Records - 1995).
Forse ho ascoltato troppo questo straordinario artista, ma non riesco a rinunciare al piacere, perché anche di questo si tratta, di immaginarmi a un suo concerto. Accendo quindi e lascio scaldare il mio amplificatore a valvole ed eccomi al Blue Note...
08. Joe Zawinul - Faces & Places (Esc Records - 2002).
E’ passata quasi inosservata la morte di un genio della Musica! Mi fanno ridere quanti si fregiano ora del titolo di artisti, se non addirittura inventori, della World Music! Il giro musicale del globo l’aveva già compiuto trent’anni fa Mr. Joe Zawinul!!!! Non riesco a spiegarmelo, ma il pensiero della sua morte mi inumidisce ancora ora gli occhi.
09. Schumann - Dichterliebe op. 42 & Liederkreis - Matthias Goerne, baritone - Vladimir Ashkenazy, piano (Polygram).
La melodia, l’infinito.
10. Green Day - Dookie (Reprise - 1994).
Io che ascolto il punk? Cosa non si fa per i figli! Eppure riscopro una determinazione, tipica di questo genere musicale, che avevo un po’ dimenticato: stando coi giovani si ridiventa giovani, almeno speriamo.