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Steve Lacy - Kent Carter - Andrea Centazzo: Lost in June
ByVi confluiscono alcune delle più riconoscibili peculiarità del Lacy dell'epoca (tutti suoi i temi, in diversi casi ai vertici del suo songbook, con quegli impagabili titoli mono/bisillabici, assolutamente paradigmatici del personaggio oltre che del musicista), inglobato in un trio brillantissimo, fra l'altro protagonista, l'anno prima, del magnifico Trio Live (sempre su Ictus, ma con un livello d'incisione decisamente migliore).
Certo il suono, in particolare proprio quello del soprano, perde non poco del suo charme (non dappertutto, peraltro), ma le cattedrali improvvisative costruite attorno alle arcate compositive lacyane, così particolari, argute ed acute, inconfondibili, come una sorta di Monk spostato dal gorgo, dall'obliquità, alla verticalità, sono ovunque imponenti: non come immagine (c'è un'estrema elasticità), ma proprio come esiti espressivo-formali.
Notevolissimo l'apporto sia di Carter, spesso alle prese col suo poderoso archettato, che di Centazzo, articolato e attento al colore prima ancora che al ritmo in maniera assolutamente ammirevole. Lacy, per parte sua, pilota il collettivo in modo come sempre esemplare, cavalcandolo così come lasciando ampie intercapedini in cui a turno (o assieme) i due compagni di cordata si fiondano come bambini sulla marmellata.
Dovendo scegliere, individueremmo nel cuore del disco (i brani dal secondo al penultimo) gli episodi più alti, anche se sul giudizio più interlocutorio che esprimeremmo a proposito dei due estremi non può non pesare l'additata criticità della presa di suono.
Meglio sempre e comunque, sia quel che sia, un tassello in più che uno in meno, quando si parla di un autentico gigante come Steve Lackritz. In arte - e che arte - Lacy.
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Personnel
Steve Lacy
saxophone, sopranoAlbum information
Title: Lost In June | Year Released: 2012 | Record Label: hat ART
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