Carlos Alves Zingaro – Jean-Luc Cappozzo – Jérôme Bourdellon – Nicolas Lelièvre: Live at Total Meeting

Detto così sembrerebbe facile: in realtà, come sempre in questi casi, la riuscita dell'operazione ha come conditio sine qua non la statura dei performer, e forse più ancora la loro capacità di ascoltarsi, di interagire senza tendere a sopraffarsi l'un l'altro. Il discorso viaggia nello specifico essenzialmente su un duplice binario: il volume e la presenza in scena. Secondo entrambi questi parametri, il lavoro è in tal senso assolutamente esemplare: l'impasto timbrico, complessivo o a ranghi ridotti, determina un incedere di temperatura per più versi cameristica (l'approccio di Lelièvre è in quest'ottica sufficientemente magro e coloristico), però viva, a tratti nervosa, frastagliata, con in particolare il rimpallo fra Bourdellon sugli strumenti gravi (flauto, su cui è maestro assoluto, e clarinetto) specularmente all'insistito ricorso della sordina da parte di Cappozzo a giocare un ruolo assolutamente nodale.

Detto ciò, non dovrebbe essere difficile immaginare come possano svolgersi le operazioni. Il che non deve in alcun modo far pensare a qualcosa di prevedibile o peggio manieristico, ciò che in questi poco più di cinquanta minuti di libera improvvisazione (però con quale sagacia nello strutturarne il dipanarsi!) non accade neppure per sbaglio.

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