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Jean-Michel Pilc: Live at Iridium
ByLive at Iridium, registrato all'omonimo locale newyorchese nell'ottobre del 2004, vede la partecipazione di Thomas Bramerie al contrabbasso e Mark Mondesir alla batteria, include - a conferma dell'ispirazione che muove il pianista francese - quattro brani di Thelonious Monk, uno di Coltrane e brani originali, ma soprattutto è condotto dall'inizio alla fine su toni elevati, con ripetuti passaggi di forte ampliamento dinamico, ossessivi pedali percussivi, ipnotiche insistenze su note ripetute e forti scambi tra pianoforte e batteria. Pilc vi mostra un grande capacità di operare in modo differenziato con le due mani, un estremo controllo della dinamica, una notevole inventiva improvvisativa sui ritmi veloci e le atmosfere drammatiche. Mostra inoltre di aver in buona parte corretto la sua debolezza sui ritmi lenti e una tendenza a scivolare un po' nella banalità e nella ridondanza quando si tratta di sviluppare temi melodici, un limite che aveva rovinato il suo ultimo disco in piano solo, Follow me.
I due partner sono forse un po' troppo in subordine rispetto al leader, e ciò vale in particolare per il contrabbassista, che si esprime anche in alcuni assoli, ma di rado dialoga in modo serrato con il pianoforte, come faceva Francois Moutin nel disco di sei anni orsono. Brillante invece il lavoro di Mondesir alla batteria, che tutto sommato non fa rimpiangere il più che eccellente Ari Hoenig, fino ad oggi partner abituale di Pilc.
I momenti entusiasmanti del disco sono numerosi, a cominciare dal brano iniziale, "No Print", di rara intensità e nel quale Pilc mette in mostra gran parte del suo variopinto repertorio, così come Mondesir, e che prosegue senza soluzione di continuità nel successivo "Jackie-Ing Part 1", di Monk. Ma anche la rilettura di "Misterioso" è degna di nota: "sghembato" in apertura ancor più che nell'originale, grazie ad una serie di percussioni con la mano sinistra, il classico monkiano prosegue in chiave marcatamente blues, sviluppandone una delle caratteristiche intrinseche, eppur poco illuminate dai molti interpreti. Qui, grazie al supporto del Maestro (e anche all'efficacia dei partner), Pilc riesce anche ad evitare la sua segnalata difficoltà sui ritmi lenti, mantenendosi efficace senza scadere nello zuccheroso. Cosa che ripete anche nella rilettura d'un altro grande del jazz, Coltrane, in "Spiritual", ove il pianista dosa con molta maestria l'intensità dinamica su un brano di forte suggestione lirica. Ma anche in altri brani, come ad esempio "Voices", l'elaborazione di temi lenti viene sviluppata sulla base di sottolineature ritmiche in chiave percussiva, oppure attraverso reiterazioni che ne esaltano aspetti strutturali più che melodici.
In generale, l'intero lavoro è vibrante e godibile, senza momenti di pausa, al punto che la sua lunghezza e la permanenza di ritmi così alti e forme improvvisative così intense lo rende paradossalmente impegnativo dal punto di vista emotivo. Ma finché i problemi sono di questo genere, ben vengano.
Track Listing
1. No Print - 10:30; 2. Jackie-Ing Part 1 - 1:43; 3. Misterioso - 3:56; 4. Green Chimneys - 4:56; 5. Jackie-Ing Part 2 - 1:15; 6. Moonlight with M - 5:46; 7. Spiritual - 8:13; 8. Thief - 5:52; 9. Mr. RG - 3:23; 10. Yemen - 6:54; 11. Golden Key - 2:19; 12. Ignition - 5:28; 13. Voices - 5:16; 14. Landscape - 3:28 Tutti i brani sono di Jean-Michel Pilc, esclusi 2-5, di Thelonious Monk e 7, di John Coltrane
Personnel
Mark Mondesir
drumsJean-Michel Pilc (pianoforte); Mark Mondesir (batteria); Thomas Bramerie (contrabbasso)
Album information
Title: Live at Iridium | Year Released: 2006 | Record Label: Dreyfus Records
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