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Don Cherry: Live at Cafe Montmartre 1966 - Vol. 2
ByNel 1966 Cherry e Barbieri se ne tornano a Parigi, per riprendere a suonare con quella multinazionale del nuovo jazz europeo che era completata da Aldo Romano alla batteria, dal tedesco Karl Berger al vibrafono e da Jean-Francois Jenny-Clark al contrabbasso. Sede: Parigi. Ma la band trova buoni ingaggi anche altrove, ad esempio a Copenhagen, dove il celebre Cafè Montmartre offre a Cherry un ingaggio per tutto il mese di marzo.
Le registrazioni radiofoniche di alcune di quelle serate sono ora disponibili ed è la mitica Esp a pubblicarle con il titolo Live at Cafe Montmartre 1966, di cui esce ora il secondo volume, tratto dalla serata del 31 marzo. Al basso non c'è Jenny-Clark [che era rimasto a Parigi per impegni di studio], né l'americano Cameron Brown, che Cherry aveva conosciuto nell'orchestra di George Russell e che aveva preso il posto del giovane francese. Per ragioni di contratti radiofonici - che imponevano la presenza di almeno un musicista danese - troviamo invece Bo Stief, che regge comunque bene il gioco.
Certamente la caratteristica più interessante di queste registrazioni [oltre alla qualità della musica, che è davvero notevole] è quella di mostrare in modo molto chiaro il "metodo di lavoro" di Don Cherry, la globalità della sua visione sonora, che nell'arco di una stessa composizione, o suite, o medley, incorpora tantissime citazioni, temi, spunti, germogli musicali spontanei, chiamati al volo e che i componenti della band devono sapere assecondare al volo.
Non si contano così i frammenti di temi dello stesso Cherry e ovviamente di Ornette Coleman, ma anche una "Morning Glory" ellingtoniana [ah sublime filo rosso tra Rex Stewart e Cherry!] che appare come un fuoco d'artificio in mezzo a un ginepraio di melodie chiamato "Spring Is Here" dall'annuncio di Cherry, ma che nulla ha a che vedere con il celebre standard.
Dopo l'introduzione dell'annunciatore, il quintetto esplora "Felicidade" di Jobim: qui i curatori della ristampa si fanno ingannare dalle parole di Cherry e creditano il brano come "Black Orpheus" di Luiz Bonfà, ma in realtà si tratta di "Felicidade", che dalla colonna sonora dello stesso film era tratta. Ma c'è spazio anche per un sentito omaggio a Ayler [che era vivo e vegeto e di lì a un mese avrebbe tenuto i famosi concerti allo Slug's] che prende spunto dal tema di "Ghosts" e per una riproposizione dal vivo del materiale inciso in Complete Communion, da "Remembrance" a "Complete Communion" a un frammento di "Elephantasy".
Anche in questa seconda parte le improvvisazioni attraversano zone di furore [solitamente condotte da Barbieri], inserti bop, citazioni brasiliane ["Insensatez"], aperture più rarefatte, comunque con una dinamica di conmtinua spinta ritmica in cui Romano si dimostra motore eccellente e Berger altrettanto eccellente spazializzatore. Non per niente in settembre, per incidere il nuovo capolavoro Symphony for Improvisers", Cherry porterà con sé a New York il vibrafonista tedesco, ovviamente Barbieri e il finalmente disponibile Jenny-Clark. Che anni!
Track Listing
01. Intro; 02. Orfeu Negro; 03. Suite for Albert Ayler; 04. Spring is Here; 05. Remembrance; 06. Elephantasy (Incomplete); 07. Complete Communion.
Personnel
Don Cherry
trumpetDon Cherry (tromba); Gato Barbieri (sax tenore); Karl Berger (vibrafono); Bo Stief (contrabbasso); Aldo Romano (batteria).
Album information
Title: Live at Cafe Montmartre 1966 - Vol. 2 | Year Released: 2009 | Record Label: ESP Disk
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