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Lembrança di Emilio Santiago (1946-2013).

Lembrança di Emilio Santiago (1946-2013).
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Scomparso il venti marzo di due anni fa all'età di sessantasette anni, Emilio Santiago è stato uno dei più sublimi interpreti della canzone popolare brasiliana. Emerso alla metà degli anni '70, l'artista carioca si è andato via via imponendo come vocalist originale, creativamente colloquiale nelle pirotecniche evoluzioni ritmico-melodiche. Il suo disco d'esordio (Emilio Santiago, 1975) è già il frutto maturo di una attitudine inclusiva, volta ad incorporare un composito coacervo di elementi afroamericani: bossa nova, samba, funky, assoli jazzistici, ballad.

Nel decennio successivo la sua musica diviene più raffinata nei contorni, quando la sontuosa voce baritonale si arricchisce di nuovi suggestioni. Se "Pelo amor de deus" (1982) paga un tributo agli Earth, Wind & Fire, la rivisitazione con archi della bossa nova è un concentrato di raffinatezza armonica. Con lucida essenzialità melodica, Santiago lascia un'indelebile impronta emotiva sulle canzoni. Magistrale è in tal senso la poetica rivisitazione dei temi di Jobim/De Moraes, Carlos Lyra, Roberto Menescal, Johnny Alf, Marcos Valle, Paulinho DaViola, Gonzaguinha, João Donato,Ivan Lins. Il timbro irresistibilmente seducente si coniuga con una intonazione da manuale, nel segno del buon gusto e della ricercatezza.

Pochi altri cantanti hanno saputo trasfigurare le note di tali maestri con egual empatia, concentrazione, limpidezza di accenti. Il suo capolavoro interpretativo lo si coglie in "Doce Viver": versione insuperabile di rotonda grazia melodica. La sua voce volteggia con grazia di enunciazione e sottile equilibrio dei chiaroscuri, tra Claus Ogerman e fiati fusion. È un modo lungimirante di rinverdire la canzone popolare.

Si compone così un diario intimo dal toccante lirismo, grazie alla voce trasognata del leader e le coloriture degli archi. Nel cd si ritrovano alcune canzoni divenute suoi cavalli di battaglia come "Voce è eu," "A felicidade," "Rio." In "Canto de Ossanha" c'è poi quell'intimo legame con le radici afro-jazz sottolineate con soave leggerezza nel magnifico " Emilio Santiago encontra Joao Donato"(2003). Come ciliegina sulla torta, un grande feeling jazzistico che trasfigura letteralmente i classici interpretati.

Nelle ballad riaffiorano le doti che solo i grandi crooner statunitensi possiedono. Ne discendono esecuzioni improntate ad un sobrio intimismo, mai disgiunto dalla sottigliezza armonica. Il suo capolavoro è "Bossa Nova," una delle letture più eleganti che di quel repertorio siano state mai realizzate. L'approccio interpretativo è quanto mai affascinante, grazie ad una multipla rilettura sul piano jazzistico ed eurocolto.

Il ricorso ad una doppia formazione con archi e fiati fa il resto, collocando tale opera nell'olimpo discografico della musica popolare brasiliana. Gli ammalianti arrangiamenti traggono colori originali, discostandosi dalle ricorrenti banalità del Brasile da cartolina.

Dietro a cotanta perfezione, palpita una poesia di rara originalità. Provate ad ascoltare un brano della sua discografia. Vi scorgerete la facilità di modulazione della voce, intimamente legata ad un emozionante scavo introspettivo. Standard come "Garota de Ipanema" e "Voce e Eu" trovano con Santiago la versione più seducente. Discografia essenziale:

Emilio Santiago, Polygram, 1975

Ensaios de amor. Polygram, 1982

Acquarela Brasileira voll. 1-7, Som Livre,1988-1995

Bossa Nova, Sony, 2000

Emilio Santiago encontra Joao Donato, Sony, 2003

Só Danço Samba, Sony, 2010

DVD:

Bossa Nova, Sony, 2000

O Melhor das Acquarelas (Ao Vivo), Indie Records, 2005

De Um Jeito Diferente, Indie Brasil, 2007

Só Danço Samba (Ao Vivo), Universal, 2012.

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