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The Dorf: Le Record

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The Dorf: Le Record
Come sottolineavamo su questo sito nella recensione del primo CD, omonimo di questo progetto, " ... sono giovani, sono pieni di grinta e di passione ma sono anche competenti e scaltri. Cosa volere di più?"

Analisi molto corretta che calza a pennello anche per la seconda incisione di questo atipico open-combo in casa Leo. Dorf, vocabolo tedesco che significa villaggio, si attaglia perfettamente anche al senso di unità programmatica che è proprio di questa sorta di ensemble orchestrale moderno (qui sono in ventidue a far baldoria) capace di far ricordare i grandi gruppi zappiani, l'Exploding Star Orchestra di Mazurek, la Vienna Art Orchestra, la Globe Unity, la "Very Big Band" di Carla Bley, le avventure elettriche di Gil Evans e via di conserva, senza dimenticare lo humor congenito di tutte le più storiche e famose formazioni collettive olandesi. Ma, rispetto a queste nobili esperienze citate, qui il gioco è costruito grazie agli apporti di "splendidi giovinastri" dell'area mitteleuropea (il gruppo base è nato come resident band del Domicil jazz club di Dortmünd). E, se proprio bisogna andare a ricercare suoni abbastanza vicini, è forse la Cosmic Band di Gianluca Petrella la prima corretta correlazione da citare per restare in tempi vicini. Altrimenti - andando a ritroso - si possono ricordare i fasti andati della meravigliosa esperienza Centipede di Keith Tippett che nei Settanta riunì in sostanza tutti i migliori nomi della musica intelligente britannica. A, ancora, si pò rimandare al meglio di quel movimento chiamato "Rock in Opposition," anche se lì, la storia, ha basi tutte differenti.

La musica di questi otto brani è semplicemente esemplare. Cinematica ci piacerebbe innanzitutto affermare... sicuramente esuberante e dannatamente ricca di rimandi a un certo pop-rock ricercato (King Crimson in primis), capace di inserire temi "heavy" (sono ben tre i chitarristi presenti in formazione con due batteristi) su basi di brass section proprie dello Zappa orchestrale o altre più vicine alle geometrie punk. Il tutto sotto l'attenta direzione e supervisione di Jan Klare, visionario sassofonista e arrangiatore in grado di sviluppare tessuti musicali in maniera sicuramente raffinata, senza mai dimenticare la "potenza" insita in una band di queste proporzioni ed eviscerarne dunque anche una parte violenta, magari poi furbamente da accostare (come ad esempio nel caso del brano "Count") a episodi quasi minimalisti, vicini a Philip Glass e con in più la simpatica chicca di un "conteggio" vocale filtrato elettronicamente che appare come quasi omaggio ai connazionali Kraftwerk, da quelle parti mai smessi di amare.

In breve, un "giro" di una trentina di musicisti che sanno innanzitutto divertirsi e divertire.

Di musica così se ne sentirebbe bisogno quasi quotidianamente.

Track Listing

1. Now - 8:50; 2. Spin - 10:48; 3. Deep - 8:11; 4. Riff - 5:49; 5. Count - 9:52; 6. Pulk - 3:58; 7. Feed - 8:16; 8. Back - 5:54.

Personnel

Jan Klare
woodwinds

Peter van der Heusen (sax baritono e tenore); Hartmut Kracht (chitarra basso); Christoph Berndt (sax basso); Ludger Schmidt (violoncello); Jan Klare (conduzione); Nils Imhorst (contrabbasso); Simon Camatta (batteria); Tobi Lessnow (batteria); Achim Krämer (electronics); Jim Campbell (electronics); Stuart Grimshaw (electronics); Andreas Wahl (chitarra); Christian Hammer (chitarra); Serge Corteyn (chitarra); Axel Knappmeyer (sax soprano e tenore); Oliver Siegel (sintetizzatore); Alexander Giffey (trombone); John-Dennis Renken (tromba); Markus Türk (tromba); Alexander Morsey (tuba); Martin Verborg (violino).

Album information

Title: Le Record | Year Released: 2012 | Record Label: Leo Records


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