Home » Articoli » Album Review » Giulio Visibelli: La Via Maestra
Giulio Visibelli: La Via Maestra
ByLa Via Maestra
Music Center
4
Modern Jazz
Devo aprire questa recensione con una dichiarazione di conflitto di interessi: non solo ho la fortuna di essere collega di Giulio Visibelli nell'ambito dei seminari di Siena Jazz, ma a Siena posso dire che siamo diventati anche amici; di Giulio trovo irresistibile la combinazione di modestia personale con cui applica prima di tutto a sè stesso il suo mordace spirito senese, e di estrema serietà nel lavoro, che svolge ai massimi livelli professionali senza mai smettere di essere affascinato e divertito da ogni tipo di musica. Detto questo, in modo da poter mettere il lettore in condizione di fare la tara alle mie opinioni, posso dire che trovo molto ben riuscito questo nuovo lavoro discografico di Giulio, il quinto - se non sbaglio - come leader, oltre ad alcuni progetti comuni con Arrigo Cappelletti, direi anzi che segna una equilibrata ma dinamica maturità espressiva, una sicurezza personale nel tocco.
Il disco si presenta molto bene anche come produzione, grazie all'uso in copertina di un'opera del pittore livornese Giampaolo Talani, radicata nella tradizione novecentesca del litorale toscano, e alla regia sonora di Roberto Cecchetto, che nel gruppo suona la chitarra oltre a fornire una sorta di sfondo orchestrale elettronico ai solisti. Il gruppo può sembrare una compagnia eterogenea ma rispecchia invece la concezione aperta, comprensiva, che Visibelli ha del jazz.
Con Cecchetto e il leader troviamo alla tromba Franco Ambrosetti, del tutto a suo agio in strutture e situazioni non certo “mainstream”, e una sezione ritmica completata da musicisti dalla sensibilità e dalla capacità di ascolto straordinarie come Marco Micheli (un altro toscano emigrato) e Mauro Beggio. Il quintetto esegue dodici brani, di cui però cinque consistono in brevissimi autoritratti sonori incisi in assoluta solitudine dei componenti del gruppo: tutti, fin dal titolo, attenti a non prendersi troppo sul serio. Il solo di Visibelli è intitolato "Giuljan" per le atmosfere vicine a Garbarek, "Electrob" rimanda alla passione di Cecchetto per gli aggeggi elettronici, il "Soprasotto" di Micheli allude forse alla insolita posizione del basso come solista, mentre "Mauro's Heads" gioca con le “teste” della batteria, come gli americani chiamano le pelli. Una ottima idea, semplice ed efficace, per familiarizzare l'ascoltatore con le singole voci del gruppo.
Gli altri sette temi sono del leader, che cerca con successo di sperimentare nuove e stimolanti strade per combinare composizione e improvvisazione senza rinunciare mai, come fa giustamente notare Maurizio Franco nelle approfondite note di copertina, al canto e all'interplay, cosicchè i complessi riferimenti teorici alle strutture della musica indiana, alla musica di Karlheinz e Markus Stockhausen e addirittura ai numeri di Fibonacci (ancora un toscano che andò per il mondo) non sono mai un arido esercizio intellettuale, ma solo combustibile per le facoltà creative del gruppo.
In tutti i brani gli strumenti melodici si intrecciano in modo polifonico fin dall'esposizione del tema, dando al gruppo un suono ampio e profondo, e il senso di varietà e apertura è accentuato dalle variazioni nel ritmo. Ogni brano ha la sua precisa personalità: lo zoppicante ritmo ternario di "Emi", le complesse alternanze di Numeri primi, la multitematicità di "Al", in cui Ambrosetti usa brillantemente gli effetti elettronici in un duetto con il flauto che genera atmosfere alla Miles, i giocosi effetti vocali di "Stock", in cui i suoni del nome stesso del compositore tedesco diventano materiale musicale, e infine la spaziosa "Via Maestra", con i fiati che entrano solo dopo che atmosfera, tempo e melodia sono stati fissati da chitarra, basso e batteria.
Lungo tutto il disco colpisce come Visibelli non solo non si limiti a specchiarsi narcisisticamente nella elegante purezza del suo sound, specialmente evidente nella sua morbidissima voce flautistica, o nella fluidità della sua invenzione melodica, ma al contrario sparigliando ritmi e armonie, o sporcando volutamente la voce con rumori e effetti vocali, cerchi quella “bellezza brutta”, per dirla con Monk, che è uno degli aspetti irrinunciabili del jazz.
Un'opera che premia l'ascoltatore attento per la sua capacità di rivelare ad ogni passaggio sul lettore cd qualche dettaglio nascosto, qualche nuova suggestione.
Track Listing
1. Numeri Primi (Visibelli) 6:06; 2. Franco's Mood (Ambrosetti) 1:01; 3. Emi (Visibelli) - 7:14; 4. Soprasotto (Micheli) - 0:55; 5. Al (Visibelli) - 4:55; 6. Mauro's Heads (Beggio) - 1:20; 7. Treccaffè (Visibelli) - 9:05; 8. Electrob (Cecchetto) - 1:02; 9. Stock (Visibelli) - 4:59; 10. Giuljan (Visibelli - 1:12; 11. Pedali (Visibelli) - 7:01; 12. La Via Maestra (Visibelli) - 6:53.
Personnel
Franco Ambrosetti
trumpetGiulio Visibelli (sax soprano e tenore; flauto e flauto alto); Franco Ambrosetti (tromba); Roberto Cecchetto (chitarra ed effetti); Marco Micheli (contrabbasso); Mauro Beggio (batteria).
Album information
Title: La Via Maestra | Year Released: 2008 | Record Label: KCJO
< Previous
Dance of the Soothsayer
Next >
Blues to Coltrane
Comments
About Franco Ambrosetti
Instrument: Trumpet
Related Articles | Concerts | Albums | Photos | Similar To