Lawrence Casserley - Adam Linson: Integument

In occasione, infatti, dell'escuzione dell'Ensemble e Casserley al Free RadiCCAls Festival tenutosi a Glasgow nel Novembre 2004, Parker ha fatto sì che i due musicisti per la prima volta si incontrassero, per poi successivamente poter lavorare insieme, nel maggio 2007, nei giorni immediatamente successessivi ad un nuovo incontro tra l'Ensemble e Casserley tenutosi a Cologna.

La maggior parte della materia sonora registrata in Integument proviene dal primo giorno di quest'incontro tra Linson e Casserley, tenutosi a Berlino, con Linson al contrabbasso e Casserley al processing. Il giorno successivo i due hanno sperimentato invertendo i ruoli: Linson al processing e Casserley alla voce e al mix.

Integument è, così, una sorta d'appendice alle registrazioni/esecuzioni live di Parker, indipendente nella sua essenza, ma non senza che quell'atmosfera del tutto peculiare e galvanizzante dell'Ensemble di Parker non vi abbia "inciso" in qualche modo. Integument è d fatto un vero dialogo tra due musicisti svolto "a margine," o sulla scia del grande incontro, che ne trasuda ancora l'entusiasmo, di ampio raggio per i temi trattati, trasversale per età, sensibilità, tecniche usate dai due.

Cosa rara, il CD è corredato anche di un sostanzioso libretto che spiega oltre che la forma elettroacustica che si ascolta (nelle sue modalità d'esecuzione) anche l'incontro, nonchè la materia musicale teorica che vi soggiace, discussa tra i due. Questa in particolare è stata trattata principalmente via e-mail, sviluppando rispettivamente una serie di osservazioni sul lavoro nel suo insieme (A), sulle idee intorno al titolo/concetto Integument (B) e sulle reciproche convergenze intorno ad alcuni altri temi riguardanti la musica elettro-acustica, l'improvvisazione (A+B).

Integument risulta composto da sette tracce possenti e vigorose dal punto di vista sonoro. Con il suo "signal processing instrument" Lawrence Casserley torce e distorce il suono del contrabbasso di Linson dilatando e gonfiando, più spesso di quanto non renda leggero il suono del suo interlocutore. Nello stratificare suoni ai suoni, Casserley procede modellando la materia su differenti piani (spaziali e temporali si potrebbe dire) con un risultato che, al di là di ogni aspettativa, mantiene un forte lirismo. Il dialogo, con i suoi tempi e punti di vista, le sue sovrapposizioni e le sue pause, e anche con i suoi cambi di strumentazione, regge benissimo.

Esperienza/percezione, prodotto/processo, pensiero/sensazione, chiusura/apertura, composizione/imrpovvisazione: sono tutte dicotomie discusse e superate. Il risultato è qualcosa di oltre, nuovo, diverso, d'impatto sonoro ed emotivo forte, energico, esuberante.

"Strati" e "spettti" in cammino, anche se predomina ancora il suono del contrabbasso, sia pur a tratti disintegrato o gonfiato dall'elettronica. Ecco un esempio da non perdere di quintaessenza della musica elettro-acustica!

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