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The Todd Marcus Quartet: Inheritance

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"The Adventures of Kang and Kodos," brano d'apertura di Inheritance, è neo-bop allo stato puro, ritmo vertiginoso, assoli fulminanti, call and response serrati, un senso di urgenza che sostiene gli oltre sette minuti del brano. "Herod," la traccia successiva divisa in due parti, arriva perciò a sorpresa, così impregnata di non troppo velati colori mediorientiali, andatura dinoccolata ed il clarinetto di Don Byron a far faville. Appena il tempo di lasciarsi cullare dalle esotiche atmosfere ed ecco arrivare "Bye Bye Blackbird," standard che più standard non si può, preso su un tempo quasi funkeggiante con George Colligan impegnato al piano in gran spolvero.

Insomma Inheritance ha tutta l'aria di seguire una logica tutta sua o meglio di rispecchiare la personalità multiforme del suo protagonista, lo specialista di clarinetti (in particolare il clarone) Todd Marcus. Che per l'occasione convoca due differenti quartetti, uno, con il pianista Xavier Davis, utilizzato per esplorare la componente più riflessiva, morbida ed evocativa della sua musica, l'altro, con il già citato Colligan, più orientato verso una interpretazione dinamica, ricca di energia e di swing. La forza espressiva di Marcus al clarinetto basso è innegabile, sia sui registri acuti dove lo strumenta guizza come il più agile sassofono, sia su quelli gravi dove la sua ricerca sembra trovare strade più originali e lo pone come voce da seguire nell'ambito del modern mainstream.


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