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Eric Revis Quartet: In Memory of Things Yet Seen
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Nel corso degli anni la figura artistica di Eric Revisgiunto alla ribalta delle cronache jazzistiche per la lunga permanenza nel quartetto di Branford Marsalis, qui presente in due braniè andata acquisendo i contorni di musicista che, pur senza la pretesa di cambiare le sorti del jazz, ne è diventato esponente di spicco, dalla consistente vena creativa e dal solido pensiero.
Testimonianza significativa di questa crescita, nel ruolo di leader come di interessante compositore, sono senza dubbio le incisioni per la portoghese Clean Feed. Dapprima il quartetto di Parallax, in equilibrio tra il modern jazz più innovativoJason Moran- ed il free aggiornatoKen Vandermark -, poi il sorprendente piano trio di City of Asylum, con Andrew Cyrille e Kris Davis, infine ancora un quartetto, ma con un secondo sax a sostituire il pianoforte, per questo In Memory of Things Yet Seen.
Si diceva niente di rivoluzionario certamente, ma le undici composizioni originalioltre a "The Shadow World" di Sun Ra e "Somethin's Cookin" di Sunny Murray, scelte più che indicativecostruite su forme e canoni ben definitiil bop, il free, il blues principalmentesi sviluppano in maniera apparentemente lineare per aprirsi poi a paesaggi sonori variegati ma accomunati dal filo rosso della continua tensione esecutiva.
Le onde sonore provenienti dal quartetto si sintonizzano senza interferenze, in tono quasi colloquiale con l'ascoltatore, che blandiscono più che aggredire, che introducono fermamente e con rispetto nei segreti della scrittura e dell'improvvisazione. I due fiatiBill McHenry al tenore, Darius Jones al contraltoevitano l'esibizione muscolare privilegiando incroci e unisoni tesi a valorizzare impasti timbrici singolari e ardite armonizzazioni. Al resto ci pensano la straordinaria fisicità del contrabbasso del leader e la duttilità ritmica della batteria di Chad Taylor.
Gran bel disco.
Testimonianza significativa di questa crescita, nel ruolo di leader come di interessante compositore, sono senza dubbio le incisioni per la portoghese Clean Feed. Dapprima il quartetto di Parallax, in equilibrio tra il modern jazz più innovativoJason Moran- ed il free aggiornatoKen Vandermark -, poi il sorprendente piano trio di City of Asylum, con Andrew Cyrille e Kris Davis, infine ancora un quartetto, ma con un secondo sax a sostituire il pianoforte, per questo In Memory of Things Yet Seen.
Si diceva niente di rivoluzionario certamente, ma le undici composizioni originalioltre a "The Shadow World" di Sun Ra e "Somethin's Cookin" di Sunny Murray, scelte più che indicativecostruite su forme e canoni ben definitiil bop, il free, il blues principalmentesi sviluppano in maniera apparentemente lineare per aprirsi poi a paesaggi sonori variegati ma accomunati dal filo rosso della continua tensione esecutiva.
Le onde sonore provenienti dal quartetto si sintonizzano senza interferenze, in tono quasi colloquiale con l'ascoltatore, che blandiscono più che aggredire, che introducono fermamente e con rispetto nei segreti della scrittura e dell'improvvisazione. I due fiatiBill McHenry al tenore, Darius Jones al contraltoevitano l'esibizione muscolare privilegiando incroci e unisoni tesi a valorizzare impasti timbrici singolari e ardite armonizzazioni. Al resto ci pensano la straordinaria fisicità del contrabbasso del leader e la duttilità ritmica della batteria di Chad Taylor.
Gran bel disco.
Track Listing
Personnel
Eric Revis
bassEric Revis: bass; Chad Taylor: drums; Bill McHenry: tenor saxophone; Darius Jones: alto saxophone; Branford Marsalis: saxophone (5, 11).
Album information
Title: In Memory Of Things Yet Seen | Year Released: 2014 | Record Label: Clean Feed Records
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Eric Revis Quartet
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