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I 10 CD nel Cd-player di... Boris Savoldelli
Band indonesiana del pianista e bandleader Risha Arshad, un caro amico e meraviglioso musicista/compositore. Un ensemble musicale, prodotto dalla mia stessa etichetta newyorkese, portatore di un originale formula che può ricordare un certo Miles elettrico con, in più, un gusto orientale dettato dalla presenza in formazione di ben tre percussionisti di Gamelan. Ci siamo appena incontrati in ben due festival in Cina e ci siamo divertiti un sacco... forse qualcosa insieme in futuro?
02. Pink Floyd -The Piper at the Gates of Down (Capitol/EMI -1967).
Il primo album dei Pink Floyd con Syd Barrett. Che dire? Una pietra miliare della psichedelia. Se poi lo si ascolta in cuffia e ci si ricorda dei limitatissimi mezzi a disposizione in quegli anni c'è da rabbrividire e gioire allo stesso tempo per il risultato.
03. Mahavishnu Orchestra -Birds of Fire (CBS/Columbia -1963).
Il loro secondo album. Splendido, ipnotico, vivo. John McLaughlin in forma smagliante.
04. Hasidic New Wave -Psycho Semitic (Knitting Factory Records -1998).
Un che ho acquistato anni fa a NY nella mitica Downtown Music Gallery, negozio di musica "diverse" della grande mela che vende, tra l'altro, anche i miei album da anni. Un disco unico, splendidamente violento, dissacrante, contaminato e contaminante.
05. Robert Plant -Band of Joy (Decca Records -2010).
Un cantante leggenda che sta vivendo una seconda giovinezza, a mio avviso per certi versi anche più interessante della prima. Una super rockstar che sa rischiare e mettersi in gioco sorprendendo. In quanti se lo possono permettere un coraggio simile? Chapeau.
06. Miles Davis -6 th march 1970, The First Night at the Fillmore East (Hannibal Records -2012).
Bootleg regalatomi da un caro amico. Quello che, per me, è il periodo d'oro di Miles. Un concerto vibrante, psichedelico, provocatorio, ipnotico. Anche qui, una super star che decide di cambiare perchè sente il bisogno di crescere. E Miles era già un gigante!
07. Esbjorn Svensson Trio -Strange Place for Snow (ACT -2002).
Ho visto gli EST, senza avere idea di chi fossero, anni fa a Clusone Jazz. Da allora non ho mai smesso di ringraziare Livio Testa (fino allo scorso anno direttore artistico del festival) per avermeli fatti conoscere. Unici, inimitabili e troppo spesso imitati male. Dove la melodia senza confini di genere prende forma e si unisce alla sperimentazione, anche ardita. Una perdita, quella di Svensson, che non riusciremo mai a colmare.
08. Mark Murphy -Kerouac Then and Now (Muse Records -1989).
Mark è per me molto più di un insegnante. È un amico, un mentore nonchè, a mio modesto avviso, il più grande e sottostimato cantante jazz degli ultimi 60 anni (il primo LP lo ha inciso nel '56). Questo album è il secondo capitolo dedicato da Mark allo scrittore Jack Kerouac e, onestamente, inferiore al primo intitolato Bop for Kerouac. Contiene comunque alcuni momenti molto piacevoli, come i brani "San Francisco" e "Lord Buckley."
09. Medeski, Martin and Wood & Nels Cline -Woodstock Sessions Vol. 2 (Woodstock Sessions -2014).
Ho acquistato quseto CD al loro concerto di qualche mese fa a Lugano per la RSI, Rete Due. Un disco emozionante, una sessione live dove le atmosfere sognanti e psichedeliche del trio trovano un perfetto "compagno di viaggi" nella sapiente chitarra di Cline che sa essere al contempo melodica e pesantemente noise.
10. John Cage -Nova Musicha n. 1 (Cramps Records -1989).
Che dire che non sia già stato detto della musica di John Cage? Ve lo dico io in 4' e 33..'.'partite pure con il cronometro...1....2....3.....4..........5
Foto
Luciano Rossetti (Phocus Agency).
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