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Marcus Shelby Jazz Orchestra: Harriet Tubman

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Marcus Shelby Jazz Orchestra: Harriet Tubman
Harriet Tubman resta un simbolo per la nazione afro-americana e mentre si avvicina il centenario della scomparsa (nel 2013) la sua figura viene sempre più celebrata: dieci anni fa Wynton Marsalis le ha dedicato un brano del disco Thick in the South, più recentemente Brandon Ross, Melvin Gibbs e J.T. Lewis hanno intitolato il loro organico col suo nome ed oggi Marcus Shelby le dedica un'intera suite che ricostruisce in musica la vita della leggendaria ex schiava, che fece fuggire dalle piantagioni centinaia di persone, lungo la mitica Underground Railroad.

Shelby è un contrabbassista, compositore e direttore d'orchestra attivo in California ed allievo di Charlie Haden e James Newton. Attualmente insegna nelle università di Berkeley e Stanford. L'estetica che lo guida è celebrativa della tradizione musicale afro-americana e un po' didascalica. C'è orgoglio per il passato e adesione agli stilemi originali del jazz ma anche l'intento -più o meno esplicito- di attribuirgli quegli stessi connotati formali dell'arte colta europea.

Accanto all'orchestra guidata dallo stesso Shelby al contrabbasso e formata da bravi professionisti della Bay Area troviamo un piccolo coro (una voce soprano, un tenore e un baritono) a cui s'aggiunge la bravissima cantante Faye Carol. Il percorso musicale è nato su ispirazione del volume "Bound for the Promise Land" di Kate Larson e le orchestrazioni risentono apertamente di modelli vecchi e nuovi: dalla "Black, Brown and Beige" di Ellington, al disco It's Time di Max Roach fino a Blood on the Fields di Marsalis.

Il primo dei due CD inizia in modo classicamente ellingtoniano con l'esposizione di quello che sarà uno dei temi conduttori e si sviluppa in modo formalmente sontuoso, alternando momenti ritmicamente animati e swinganti ad altri solenni. Aspetti tradizionali e moderni si fondono spesso con efficacia, risultando piacevolmente attrattivi. Ne sono esempio "Ashanti Stomp" (modern mainstream d'impronta coltraniana), l'intensa ballad "I Will Not Stand Still" (con la splendida Faye Carol protagonista in un'orchestrazione in equilibrio tra Duke e Thad Jones/Mel Lewis) oppure il danzante "Life on the Chesapeake".

Lasciando da parte la solennità un po' kitsch di "Over Here Lord" il lavoro tocca ancora punte interessanti nel secondo CD. Qui il clima è ritmicamente più estroverso e ricco di emozioni autentiche, con ampio spazio per gli assoli. Ed il momento migliore viene ovviamente da un blues ("Black Suffrage Blues") palestra per i migliori solisti della band (il sax contralto Gabe Eaton e il trombettista Mike Olmos, soprattutto).

Track Listing

CD1: Prelude: Ben & Rit; Ashanti Stomp; I Will Not Stand Still; Ben (Passin' Time); Life on the Chesapeake; Over Here Lord; North to Delaware. CD2: Stampede of Slaves; Freedom Trail; 54th Regiment (Will They Fight?); Black Suffrage Blues; Go Down Moses.

Personnel

Marcus Shelby: composer, librettist, bass, conductor; Faye Carol: vocals (Tubman); Kenny Washington: tenor vocals; Jeannine Anderson: soprano vocals; Joseph Mace: baritone; Gabe Eaton: alto saxophone; Marcus Stephens: alto saxophone, clarinet; Rob Barics: tenor saxophone, clarinet; Evan Francis: tenor saxophone, flute; Tom Griesser: baritone saxophone, bass clarinet; Danny Grewen: trombone; Scott Larson: trombone; Marc Bolin: bass trombone; Darren Johnston: trumpet; Dave Scott: trumpet; Joel Ryan: trumpet; Mike Olmos: trumpet; Adam Shulman: piano; Jeff Marrs: drums.

Album information

Title: Harriet Tubman | Year Released: 2008 | Record Label: Noir Records


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