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Guano Padano: Guano Padano

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Guano Padano: Guano Padano
Sono serviti due anni ai Guano Padano per dare una forma allo stuolo di suggestioni che avevano in testa e consegnare alle stampe (e ai posteri) il loro primo disco. Uscito a fine ottobre negli Stati Uniti su Important (etichetta di casa per gente come Merzbow, Acid Mothers Temple e My Cat Is an Alien), l'omonimo esordio del trio formato da Alessandro "Asso" Stefana, Danilo Gallo e Zeno De Rossi arriva, con qualche mese di ritardo, anche in Italia, numero uno in catalogo per la neonata Tremoloa Records.

Due anni per dare una forma alle suggestioni che avevano in testa, dicevamo, e la cosa non sorprende. Già, perchè pigiati in una cinquantina di minuti ci sono riferimenti e richiami a profusione, stratificati con caustica sapienza, evitando il rischio "paraculaggine" insito in un'operazione di mix tanto esposta all'odioso "effetto cult". E allora sotto con Dick Dale e la surf music (Dick Dale quello di Misirlou), Ennio Morricone, pezzi strumentali alla The Shadows (quelli di Apache, quelli del diavolaccio Hank Marvin, padre di un sound che ha fatto epoca), un po' di Zorn e tanto Ribot (che di Stefana è una sorta di padre spirituale). Facile poi pensare a Giant Sand e Calexico (che Stefana pure ha frequentato), a chitarristi "americani" come Jim Campilongo (forse il più grande suonatore di Telecaster dell'orbe terracqueo, ascoltare per credere), Ry Cooder, Les Paul, e su su fino all'Anthology di Harry Smith, sulla quale il prode musicista bresciano deve aver studiato (e sudato) parecchio, sviluppando un'attenzione al suono e ai dettagli che la maggior parte dei tediosi chitarristi "jazz" nemmeno si sogna.

Tenere tutto insieme non era semplice; farlo senza scivolare nel bozzettismo lo era ancora meno. Stefana e il duo Gallo-De Rossi (la Sezione Ritmica) ci sono riusciti, sfornando un disco suggestivo e divertentissimo, fresco e ispirato, figlio di un lungo lavoro in fase di montaggio (notevoli le pennellate di archi sparse qua e là sulla tela). Un disco che scorre via come un romanzo di frontiera, colonna sonora di un film mai girato, racconto di genti e praterie, deserti e pueblos, tra Sonora e Arizona, o magari lungo la A4, da qualche parte tra la barriera di Mestre e Brescia Ovest.

Nel crogiolo delle undici tracce in scaletta spiccano le morriconiane "El Divino" e "Bull Buster," impreziosite dal fischio di Alessandro Alessandroni, lo "zufolatore" ufficiale delle colonne sonore dei film di Leone. Menzione di merito anche per la fascinosa "A Country Concept," nella quale l'ospite d'eccezione è il dobro di Gary Lucas. Notevoli, poi, le comparsate del contralto di Piero Bittolo Bon nella trascinante "Guano Padano" e della tromba mariachi di Riccardo Pittau nella desertica "Danny Boy," mentre l'idea di far cantare a Bobby Solo "Ramblin' Man" di Hank Williams vale da sola il prezzo del biglietto.

¡Que Viva Guano Padano!

Track Listing

1. Guano Padano (Stefana/Gallo/De Rossi); 2. A Country Concept (Stefana/Gallo/De Rossi); 3. El Divino (De Rossi); 4. Epiphany (Stefana/Gallo/De Rossi); 5. Bull Buster (Stefana); 6. Ramblin’ Man (Hank Williams); 7. Jack Frost (Stefana/Gallo/De Rossi); 8. Del Rey (Stefana/Gallo/De Rossi); 9. Danny Boy (Gallo); 10. Tromp Valley (Stefana); 11. El Divino (De Rossi) (alternate version).

Personnel

Alessandro “Asso” Stefana (chitarra elettrica e acustica, pedal steel, omnichord, stylophone, banjo, raagini); Danilo Gallo (contrabbasso, basso acustico, organo, piano, banjo); Zeno De Rossi (batteria, percussioni); Alessandro Alessandroni (fischio, traccia 3 e 5); Gary Lucas (dobro, traccia 2); Piero Bittolo Bon (sax contralto e clarinetto, traccia 1); Riccardo Pittau (tromba, traccia 9); Chris Speed (clarinetto, traccia 11); Bobby Solo (voce, traccia 6).

Album information

Title: Guano Padano | Year Released: 2010 | Record Label: Bethel Woods Center for the Arts


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