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Ground Music Festival 2018

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Ground Music Festival
Brescia
21-24.06.2018
Giunto alla seconda edizione, il Ground Music Festival, rassegna ideata dal trombettista e compositore bresciano Gabriele Mitelli con la consulenza artistica di Luca Canini, cambia il profilo temporale ma, per fortuna, non la sostanza. Invece dei due weekend previsti nell'edizione inaugurale il tutto si svolge tra le colline di Franciacorta in quattro giorni consecutivi caratterizzati da una elettrizzante miscela di concerti, incontri letterari (presentazione dei libri "Assoli di China" di Flavio Massarutto e "Suoni a margine" di Nicola Di Croce) , mostre fotografiche (Luciano Rossetti), degustazioni a Km zero, paesaggi mozzafiato.

In cartellone proposte tanto diversificate quanto stimolanti: da due giganti della musica improvvisata come Peter Brötzmann e Hamid Drake al quartetto Frontal di Simone Graziano, dal duo italo americano Trapper Keaper —da diversi anni presenza importante della scena di New Orleans —, a Les Enerves —duo napoletano votato alla ricerca sonora più radicale —, dagli straordinari Angles 9 di Martin Kuchen al chitarrista Asso Stefana (Vinicio Capossela, Guano Padano), all'emergente sassofonista Antonio Raia. Insomma musica in grado di soddisfare curiosità diversificate e di garantire elevata qualità ed originalità. Come è stato a partire dai primi due concerti, gli unici che chi scrive ha potuto seguire.

Nel cortile del Convento Madri Canossiane di Orzinuovi ad inaugurare il festival si presenta Frontal il quartetto guidato da Simone Graziano alle tastiere e completato da Dan Kinzelman al sax tenore, Gabriele Evangelista al contrabbasso, Stefano Tamborrino alla batteria. Rispetto alle formazioni che ha dato alle stampe due eccellenti album per Auand Records manca il sax contralto di David Binney, ma l'assenza invece di rivelarsi penalizzante in considerazione del peso specifico e del valore del musicista, si trasforma in valore aggiunto. Il quartetto si muove con maggior libertà all'interno delle strutture compositive, affina un suono ancor più originale e identificabile, le dinamiche acquistano in mobilità e scioltezza. Quella proposta è musica dalle sofisticate architetture e dalla grande forza comunicativa, dalle numerose influenze metabolizzate e rilanciate attraverso una visione musicale incantatoria e suggestiva, dove atmosfere apparentemente immobili e rarefatte si riempiono gradualmente di ritmi e di libere improvvisazioni. Un quartetto assolutamente paritario dove il talento dei singoli viene messo al servizio di un' idea di musica condivisa e coordinata sapientemente da Simone Graziano.

Martin Küchen (sax), Eirik Hegdal (sax baritono), Ola Rubin (trombone), Susana Santos Silva (tromba), Magnus Broo (tromba), Jesper Söderqvist (vibrafono), Johan Graden (piano), Torbjorn Zetterberg (contrabbasso), Konrad Agnas (batteria), ossia Angles 9, si presentano la sera successiva negli suggestivi spazi dell'azienda agricola Lo Sparviere e incendiano letteralmente una serata battuta da un frizzante brezza collinare. Si perché la musica proposta da Mr. Kuchen e soci scalda anima e cuore come poche, fa battere mani e piedi senza essere semplicistica o ruffiana. Gli arrangiamenti valorizzano una potenza di fuoco invidiabile attraverso una combustione lenta e inesorabile che porta il motore dell'ensemble al massimo dei giri, sempre nel rispetto di forme e proporzioni ben definite.

Ma Angles 9 non è solo fuoco e fiamme perché il leader sa muovere le pedine a disposizione con scientifica precisione creando situazioni inaspettate di estrema delicatezza (decisivo il ruolo del vibrafono) o evocando austere architetture sonore (grazie ad uno strepitoso Torbjörn Zetterberg al contrabbasso). Assai apprezzabile anche il gioco delle trombe, pirotecnica e sfavillante quella di Magnus Broo, spiritata, quasi metafisica quella di Susana Santos Silva. Insomma musica dai forti contrasti, dalle forti emozioni e... semplicemente irresistibile.

Foto: Luciano Rossetti.

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