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2° Ètage (Christine Wodrascka - Jean Luc Cappozzo - Gerry Hemingway): Grey Matter
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Precisione nei dettagli, ascolto reciproco, ricerca della sintonia. Questi i capisaldi su cui si basa la musica di 2° étage. Fin dalle prime note, è chiaro l'approccio del trio di Christine Wodrascka, Jean-Luc Cappozzo e Gerry Hemingway, che costruisce una musica liberamente improvvisata, sintonizzata su movimenti dinamici minimi, timbri che si fondono, facendo perdere la specifica fisionomia del singolo strumento a favore dell'insieme. Soprattutto la tromba abbandona spesso la propria identità sonora e timbrica, per inoltrarsi in esplorazioni e indagare suggestioni: nella parte iniziale di "Rivulet" ha le sembianze di un flauto grave, che va poi riacquistando le proprie prerogative per centrarsi in poche frasi finali che hanno la forza aforistica di un Bill Dixon. In "Possession" sembra incontrare le sonorità aspre di un sax basso.
Tutto il disco si dipana su coordinate che ricordano Dixon: per l'uso della tromba, magistrale, preciso come un bisturi, sensibile nell'incontro con i grovigli di piano e percussioni. Per l'uso di uno spazio metafisico, denso e nello stesso tempo diafano. Così nell'iniziale "Echappée Belle," che si dipana su lacerazioni sottili e penetra in profondità, acquistando vita e potenza estrema nella arroventata parte finale. Così in "The Sheriff Arrives" , che si addensa e allaccia nel modo più convincente le relazioni tra i tre strumenti in ondate di musica, assalti attraversati da bagliori.
Quelle di Hemingway, Cappozzo e dell'interessante pianista francese sono esplorazioni certamente non nuove, ma saldamente impostate sul filo di una reciproca sintonia di grande qualità. Giocano sul chiaroscuro e sulle sottili dinamiche, per raggiungere in taluni episodi una straordinaria forza espressiva. Nelle note di copertina sono associate a una sorta di narrazione, in cui si mescolano i titoli dei brani: la "materia grigia," lo "sceriffo posseduto," il "treno fantasma." Ma questa musica non ha bisogno di tali supporti: parla da sé.
Tutto il disco si dipana su coordinate che ricordano Dixon: per l'uso della tromba, magistrale, preciso come un bisturi, sensibile nell'incontro con i grovigli di piano e percussioni. Per l'uso di uno spazio metafisico, denso e nello stesso tempo diafano. Così nell'iniziale "Echappée Belle," che si dipana su lacerazioni sottili e penetra in profondità, acquistando vita e potenza estrema nella arroventata parte finale. Così in "The Sheriff Arrives" , che si addensa e allaccia nel modo più convincente le relazioni tra i tre strumenti in ondate di musica, assalti attraversati da bagliori.
Quelle di Hemingway, Cappozzo e dell'interessante pianista francese sono esplorazioni certamente non nuove, ma saldamente impostate sul filo di una reciproca sintonia di grande qualità. Giocano sul chiaroscuro e sulle sottili dinamiche, per raggiungere in taluni episodi una straordinaria forza espressiva. Nelle note di copertina sono associate a una sorta di narrazione, in cui si mescolano i titoli dei brani: la "materia grigia," lo "sceriffo posseduto," il "treno fantasma." Ma questa musica non ha bisogno di tali supporti: parla da sé.
Track Listing
Personnel
Gerry Hemingway
drumsJean Luc Cappozzo: trumpet, bugle; Christine Wodrascka: piano; Gerry Hemingway: percussion.
Album information
Title: Grey Matter | Year Released: 2014 | Record Label: NoBusiness Records
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2° Ètage (Christine Wodrascka - Jean Luc Cappozzo - Gerry Hemingway)
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