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Gabriele Cohen Jewish Experience: Golem

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Gabriele Cohen Jewish Experience: Golem
Memore delle sue esperienze nei KlezRoym, gruppo storico del klezmer italiano, e dei suoi studi (che lo condussero alla pubblicazione, per Castelvecchi una decina d'anni orsono, del libro Klezmer!, che avrà a breve una riedizione) il sassofonista, clarinettista e compositore romano Gabriele Coen [clicca qui per leggere una intervista] torna a frequentare la musica ebraica, stavolta però con i membri del suo gruppo Atlante Sonoro, con i quali da anni fonde musiche provenienti dalle più diverse origini in una personale composizione jazzistica (clicca qui per leggere la recensione di Alhambra, più recente lavoro del gruppo), raccolti in un ensemble ribattezzato Gabriele Coen Jewish Experience.

Sarà per la coesione del gruppo, che si accresce di anno in anno, sarà perché la musica ebraica è sempre stata parte del repertorio, fatto sta che questo lavoro appare davvero compiuto e convincente. Aiuta la selezione dei brani, che includono straordinarie composizioni tradizionali, veri e propri "standard ebraici," pezzi di Mickey Katz, John Zorn, e un paio di eccellenti composizioni originali. Ma è soprattutto il modo in cui sono eseguite a fare la differenza.

Va detto che i cinque musicisti suonano magnificamente: una menzione particolare va a Marco Loddo, sempre tangibile con il suo contrabbasso, anche quando non impegnato negli ottimi soli, e a Lutte Berg, che specie alla chitarra elettrica inserisce sonorità atipiche (anche se l'Electric Masada già s'era spinto in questa direzione) ma non per questo prive di suggestione e appropriatezza. Su tutti, però, svetta Coen, che specie al soprano si mostra definitivamente strumentista di altissimo livello, con l'agilità di un McCandless (del resto, Atlante Sonoro risente dell'influenza degli Oregon) e l'espressività di un Surman, inserisce lunghi e articolatissimi assoli, schiettamente jazzistici, all'interno delle strutture ebraiche. Tutto ciò, con una grande coerenza e senza che il risultato suoni banalizzante. Anzi, considerando la ridondanza di proposte klezmer, questa del Gabriele Coen Jewish Experience appare una delle poche capaci di autentica innovazione della tradizione, così come si conviene a quel vasto universo sonoro che va sotto il nome di Jazz.

Un CD apprezzabile a più livelli e in tutta la sua durata, ricco di momenti poetici e di passaggi strumentali assai coinvolgenti, tra i quali merita citare per la complessità l'originale "Golem," per la suggestione "Come in peace," per l'elegante originalità la conclusiva "Cuban shalom". Ma si osservi anche la personalissima lettura di "Mahshav," dal repertorio di Masada.

Uno dei lavori italiani migliori del 2009.

Track Listing

1. Gilk (trad.) - 5:55; 2. Quando el rey Nimrod (trad.) - 7:52; 3. Dona dona (A. Tzeitlin) - 7:42; 4. Miserlou (trad.) - 6:40; 5. Golem (G. Coen) - 7:40; 6. Mahshav (J. Zorn) - 6:23; 7. Dance of the souls (M. Katz) - 5:34; 8. The Very Last Waltz (G. Coen) - 4:48; 9. Come in peace (M. Katz) - 6:55; 10. Cuban shalom (G. Coen/P. Lussu/M. Loddo) - 6:20.

Personnel

Pietro Lussu
keyboards

Gabriele Coen (sax soprano e tenore, clarinetto), Pietro Lussu (pianoforte), Lutte Berg (chitarra acustica ed elettrica), Marco Loddo (contrabbasso), Luca Caponi (batteria, darbouka, glockenspiel).

Album information

Title: Golem | Year Released: 2009 | Record Label: Alfamusic


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