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Loren Stillman + Bad Touch: Going Public
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Evidentemente, come si può desumere da una serie di incisioni e concerti (vedi l'ultima edizione del festival di Saalfelden), ci troviamo di fronte ad una precisa tendenza estetica, in atto in America come in Europa: quella di rivisitare l'estetica e le modalità compositive e improvvisative del Cool storico (che era però più dinamico e spigoloso) e anche del West Coast (che rispetto al Cool era più pomposo, ammorbidito, ma sempre swingante). Quelle correnti storiche vengono decantate secondo l'ottica di oggi, filtrate da un distacco analitico, dal rifiuto di un passionale coinvolgimento emotivo, dalla predilezione per un inappuntabile equilibrio formale.
Il sassofonista Loren Stillman, stabilitosi a Brooklyn e attivo in vari contesti da un decennio con ottimi riconoscimenti in patria, sembra inserirsi con consapevolezza in questa tendenza, senza per altro rappresentare un punto di eccellenza. I temi di Going Public (quattro del leader, due di Poor, due di Radley) si muovono su tempi prevalentemente lenti, evocando atmosfere evanescenti e sospese, a volte su linee melodiche di un certo fascino. L'interplay è rilassato, quasi pigro, senza anomale impennate. Ogni partner sta dentro le righe evitando facili protagonismi: l'organo di Versace trama un sottofondo variegato, opalescente, appena increspato da lontani bagliori, mentre la chitarra emerge solo in alcuni brani; il drumming di Poor appare sempre puntuale, morbido, mai invadente.
Ne risulta una musica di elegante e coerente equilibrio, ma questo non basta perché il discorso prenda quota e tutto si appiattisce in un andamento un po' troppo uniforme, in una serenità intimista, vagamente malinconica, ma tutto sommato inespressiva. Soprattutto, la pronuncia strumentale del leader si rivela quasi accademica, un po' debole nel sound e nel fraseggio; non possiede una spiccata personalità, non riesce a evolvere in progressioni coinvolgenti, capaci di trainare i partner.
Il sassofonista Loren Stillman, stabilitosi a Brooklyn e attivo in vari contesti da un decennio con ottimi riconoscimenti in patria, sembra inserirsi con consapevolezza in questa tendenza, senza per altro rappresentare un punto di eccellenza. I temi di Going Public (quattro del leader, due di Poor, due di Radley) si muovono su tempi prevalentemente lenti, evocando atmosfere evanescenti e sospese, a volte su linee melodiche di un certo fascino. L'interplay è rilassato, quasi pigro, senza anomale impennate. Ogni partner sta dentro le righe evitando facili protagonismi: l'organo di Versace trama un sottofondo variegato, opalescente, appena increspato da lontani bagliori, mentre la chitarra emerge solo in alcuni brani; il drumming di Poor appare sempre puntuale, morbido, mai invadente.
Ne risulta una musica di elegante e coerente equilibrio, ma questo non basta perché il discorso prenda quota e tutto si appiattisce in un andamento un po' troppo uniforme, in una serenità intimista, vagamente malinconica, ma tutto sommato inespressiva. Soprattutto, la pronuncia strumentale del leader si rivela quasi accademica, un po' debole nel sound e nel fraseggio; non possiede una spiccata personalità, non riesce a evolvere in progressioni coinvolgenti, capaci di trainare i partner.
Track Listing
1. The Preachers Ophelia; 2. Verse; 3. New There; 4. P; 5. Gnu; 6. Dream Therapy; 7. Holiday of Un-numbered Tears; 8. Letters and Jewelry.
Personnel
Loren Stillman
saxophone, altoLoren Stillman: sax alto; Nate Radley: chitarra; Gary Versace: organo Hammond; Ted Poor: batteria.
Album information
Title: Going Public | Year Released: 2014 | Record Label: Fresh Sound New Talent
Comments
About Loren Stillman
Instrument: Saxophone, alto
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Fresh Sound Records
Italy
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