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Gli ottant’anni di Ran Blake
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Alla non banale soglia degli ottant'anni, compiuti lo scorso 20 aprile, Ran Blake se ne esce con tre nuovi lavori che in parte ribadiscono concetti già noti (almeno nei suoi percorsi più recenti) e in parte ne insinuano di meno battuti.
Ran Blake
Ghost Tones: Portraits of George Russell
A-Side Records
2015
Valutazione: * * * ½
Partendo da quest'ultimo profilo, se è nota la dedizione del pianista alla causa della third stream, in particolare accanto a Gunther Schuller al New England Conservatory of Music, non mancherà di colpire un album interamente dedicato a George Russell, allestito alternando brani propri (anche in coppia con altri, a partire dallo stesso Schuller) e dell'omaggiato, nonché qualche standard a diverso titolo a quest'ultimo legato.
Colpisce anzitutto l'impaginazione del disco, un vero e proprio puzzle con formazioni che partono dal fisiologico piano solo (in "Alice Norbury" anche elettrico) per arrivare al settetto, passando per le combinazioni più variopinte (la più singolare ci arriva da "Vertical Form VI," per tre tastiere, elettriche e non, trombone, contrabbasso e timpani), non di rado di impianto cameristico.
Detto chesulla base di quanto appena enunciatoil pregio maggiore dell'album (anche pagando lo scotto di una qualche dispersività e un episodico indulgere a un minimo di calligrafismo) risiede appunto nella sua alternanza di umori e situazioni, sottolineiamo, fra gli episodi più riusciti, il fulmineo trio piano/tromba/trombone artefice di "Telegram from Gunther," il più corposo (ed elettronico) "Biography," il bel quintetto, appunto cameristico, protagonista di "Jack's Blues," le densità pianistiche dei solitari "Manhattan" e "Jacques Crawls," il citato "Vertical Form VI," "Lonely Place," sestetto dominato da fiati e percussioni aromatiche, quieto e insieme corposo, e l'elegante, docile "You Are My Sunshine," in trio piano/violino/steel guitar.
Ran Blake, Christine Correa
The Road Keeps Winding: Tribute To Abbey Lincoln Volume Two
Red Piano Records
2015
Valutazione: * * ½
Non altrettanto bene le cose vanno in un altro omaggio, stavolta a Abbey Lincoln, inciso nel giugno 2011 come il volume uno, uscito l'anno seguente. Qui come là al pianoforte di Blake si affianca la voce di Christine Correa, la cui scarsa grazia e autocalibrazione, l'eccessiva affermatività (talora anche un po' sguaiata), penalizzano non poco il lavoro, che il solo pianista, non di rado messo in minoranza anche proprio per volume sonoro e centralità globale, non riesce a riscattare adeguatamente.
Si procede così con rari momenti degni di nota (citiamo le due versioni di "Throw It Away," guarda caso in piano solo, e almeno in parte il conclusivo "Evalina Coffey," sufficientemente elegante e ispirato) e un corpus preponderante in cui si cerca di godere delle parti pianistiche (che peraltro non fanno mai gridare al miracolo) e di prendere quel poco di buono che sa regalarci la voce. Non un granché, ne conveniamo.
Sara Serpa, Ran Blake
Kitano Noir
Sunnyside Records
2015
Valutazione: * * *
Consolidato anche il sodalizio tra Blake e un'altra cantante, la portoghese Sara Serpa, la quale sfoggia una vocalità ben altrimenti educata, misurata, rispetto alla collega indo-newyorchese. Fra le cose che più colpiscono, in questo Kitano Noir, non possiamo non citare una del tutto inattesa versione pianistica di "Bella ciao" (peraltro spacciata per "Addio Lugano," a cui in realtà appartiene non più di una fugace citazione centrale), mentre altre gemme del CD (a sua volta non esente da qualche limite, talora un po' piatto, notarile) sono "Mãe Preta," per voce sola, "Indian Winter," dove torna felicemente in pista il duo, "Moon Ride," teatralizzato ad arte (e pianisticamente denso), una bella versione di "'Round Midnight," "Driftwood," morbida, elegante ballad, e "Good Morning Heartache," altro raro piano solo.
Alla fin fine un album in cui i pregi sopravanzano agevolmente qualche lieve défaillance.
Elenco dei brani:
Ghost Tones:
Autumn in New York; Alice Norbury; Living Time; Paris; Telegram from Gunther; Biography; Stratusphunk; Jack's Blues; Manhattan; Ballad of Hix Blewitt; Cincinnati Express; Vertical Form VI; Jacques Crawls; Lonely Place; Ezz-Thetic; You Are My Sunshine; Autumn in New York.
The Road Keeps Winding:
Straight Ahead; The Hill; The River; Throw It Away; When Autumn Sings; In the Red; Love Lament; Midnight Sun; Driva Man; Throw It Away II; Living Room; Evalina Coffey (The Legend of).
Kitano Noir:
Field Cry; When Sunny Gets Blue; Curtis; Fine and Dandy; Cry Wolf; Mãe Preta; Indian Winter; Mood Indigo; Moon Ride; Round Midnight; Addio Lugano; Get Out of Town; Driftwood; Short Life of Barbara Monk; Good Morning Heartache; Sing a Rainbow.
Musicisti:
Ghost Tones:
Ran Blake: pianoforte, tastiere; Peter Kenagy: tromba (# 3, 5, 8, 10, 14); Aaron Hartley: trombone (# 3, 5, 8, 10, 12, 14); Doug Pet: sax tenore (# 3, 14); Eric Lane: pianoforte, tastiere + Brad Barrett; basso (# 3, 12); Jason Yeager: pianoforte (# 12); Ryan Dugre: chitarra (# 8); Dave "Knife" Fabris: pedal steel guitar + Rachel Massey: violino (# 10, 16); Charles Burchell: batteria, timpani, vibrafono (# 3, 12, 14); David Flaherty: batteria, timpani (# 8, 14); Luke Moldof: elettronica (# 6).
The Road Keeps Windind
Ran Blake: pianoforte; Christine Correa: voce.
Kitano Noir:
Sara Serpa: voce; Ran Blake: pianoforte.
Ran Blake
Ghost Tones: Portraits of George Russell
A-Side Records
2015
Valutazione: * * * ½
Partendo da quest'ultimo profilo, se è nota la dedizione del pianista alla causa della third stream, in particolare accanto a Gunther Schuller al New England Conservatory of Music, non mancherà di colpire un album interamente dedicato a George Russell, allestito alternando brani propri (anche in coppia con altri, a partire dallo stesso Schuller) e dell'omaggiato, nonché qualche standard a diverso titolo a quest'ultimo legato.
Colpisce anzitutto l'impaginazione del disco, un vero e proprio puzzle con formazioni che partono dal fisiologico piano solo (in "Alice Norbury" anche elettrico) per arrivare al settetto, passando per le combinazioni più variopinte (la più singolare ci arriva da "Vertical Form VI," per tre tastiere, elettriche e non, trombone, contrabbasso e timpani), non di rado di impianto cameristico.
Detto chesulla base di quanto appena enunciatoil pregio maggiore dell'album (anche pagando lo scotto di una qualche dispersività e un episodico indulgere a un minimo di calligrafismo) risiede appunto nella sua alternanza di umori e situazioni, sottolineiamo, fra gli episodi più riusciti, il fulmineo trio piano/tromba/trombone artefice di "Telegram from Gunther," il più corposo (ed elettronico) "Biography," il bel quintetto, appunto cameristico, protagonista di "Jack's Blues," le densità pianistiche dei solitari "Manhattan" e "Jacques Crawls," il citato "Vertical Form VI," "Lonely Place," sestetto dominato da fiati e percussioni aromatiche, quieto e insieme corposo, e l'elegante, docile "You Are My Sunshine," in trio piano/violino/steel guitar.
Ran Blake, Christine Correa
The Road Keeps Winding: Tribute To Abbey Lincoln Volume Two
Red Piano Records
2015
Valutazione: * * ½
Non altrettanto bene le cose vanno in un altro omaggio, stavolta a Abbey Lincoln, inciso nel giugno 2011 come il volume uno, uscito l'anno seguente. Qui come là al pianoforte di Blake si affianca la voce di Christine Correa, la cui scarsa grazia e autocalibrazione, l'eccessiva affermatività (talora anche un po' sguaiata), penalizzano non poco il lavoro, che il solo pianista, non di rado messo in minoranza anche proprio per volume sonoro e centralità globale, non riesce a riscattare adeguatamente.
Si procede così con rari momenti degni di nota (citiamo le due versioni di "Throw It Away," guarda caso in piano solo, e almeno in parte il conclusivo "Evalina Coffey," sufficientemente elegante e ispirato) e un corpus preponderante in cui si cerca di godere delle parti pianistiche (che peraltro non fanno mai gridare al miracolo) e di prendere quel poco di buono che sa regalarci la voce. Non un granché, ne conveniamo.
Sara Serpa, Ran Blake
Kitano Noir
Sunnyside Records
2015
Valutazione: * * *
Consolidato anche il sodalizio tra Blake e un'altra cantante, la portoghese Sara Serpa, la quale sfoggia una vocalità ben altrimenti educata, misurata, rispetto alla collega indo-newyorchese. Fra le cose che più colpiscono, in questo Kitano Noir, non possiamo non citare una del tutto inattesa versione pianistica di "Bella ciao" (peraltro spacciata per "Addio Lugano," a cui in realtà appartiene non più di una fugace citazione centrale), mentre altre gemme del CD (a sua volta non esente da qualche limite, talora un po' piatto, notarile) sono "Mãe Preta," per voce sola, "Indian Winter," dove torna felicemente in pista il duo, "Moon Ride," teatralizzato ad arte (e pianisticamente denso), una bella versione di "'Round Midnight," "Driftwood," morbida, elegante ballad, e "Good Morning Heartache," altro raro piano solo.
Alla fin fine un album in cui i pregi sopravanzano agevolmente qualche lieve défaillance.
Elenco dei brani:
Ghost Tones:
Autumn in New York; Alice Norbury; Living Time; Paris; Telegram from Gunther; Biography; Stratusphunk; Jack's Blues; Manhattan; Ballad of Hix Blewitt; Cincinnati Express; Vertical Form VI; Jacques Crawls; Lonely Place; Ezz-Thetic; You Are My Sunshine; Autumn in New York.
The Road Keeps Winding:
Straight Ahead; The Hill; The River; Throw It Away; When Autumn Sings; In the Red; Love Lament; Midnight Sun; Driva Man; Throw It Away II; Living Room; Evalina Coffey (The Legend of).
Kitano Noir:
Field Cry; When Sunny Gets Blue; Curtis; Fine and Dandy; Cry Wolf; Mãe Preta; Indian Winter; Mood Indigo; Moon Ride; Round Midnight; Addio Lugano; Get Out of Town; Driftwood; Short Life of Barbara Monk; Good Morning Heartache; Sing a Rainbow.
Musicisti:
Ghost Tones:
Ran Blake: pianoforte, tastiere; Peter Kenagy: tromba (# 3, 5, 8, 10, 14); Aaron Hartley: trombone (# 3, 5, 8, 10, 12, 14); Doug Pet: sax tenore (# 3, 14); Eric Lane: pianoforte, tastiere + Brad Barrett; basso (# 3, 12); Jason Yeager: pianoforte (# 12); Ryan Dugre: chitarra (# 8); Dave "Knife" Fabris: pedal steel guitar + Rachel Massey: violino (# 10, 16); Charles Burchell: batteria, timpani, vibrafono (# 3, 12, 14); David Flaherty: batteria, timpani (# 8, 14); Luke Moldof: elettronica (# 6).
The Road Keeps Windind
Ran Blake: pianoforte; Christine Correa: voce.
Kitano Noir:
Sara Serpa: voce; Ran Blake: pianoforte.
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