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Goat's Notes: Fuzzy Wonder

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Goat's Notes: Fuzzy Wonder
A parte le poche informazioni rintracciabili dalle classiche note di copertina, non abbiamo nessuna informazione biografica o artistica sui membri di questo iconoclasta sestetto che calca le scene dell'etno-folk-rock-jazz-avantgarde contemporanea moscovita.

In una sorta di moderno omaggio di "musica senza confine" secondo gli insegnamenti dei signori Frank Zappa e Charlie Mingus, i Goat's Notes si divertono e divertono sotto la paterna guida produttiva di Leo Fegin che non smetteremo mai di ringraziare per tutto ciò che a scadenza regolare riesce a pubblicare sulle pagine della sua più che di tendenza immensa etichetta discografica.

Per iniziativa del pianista Grigory Sandomirsky e del bassista Vladimir Kudryavtsev, il combo è nato nel 2008 dopo che i due fondatori s'incontrarono a un concerto moscovita del quartetto di Anthony Braxton. Il detonatore (lo si evince anche ascoltando le quattordici tracce di questo enigmatico Fuzzy Wonder) può essere stata la violinista classica Maria Logofet forse capace, oltre che di accendere la miccia, di spostare prospettive e misure in territori ritmici concretamente inusuali e innovativi. Ovvio, a questo punto, che le reminiscenze rock dello "studioso" Andrey Bessonov (clarinetto), unite alle teorie ritmiche di Piotr Talalay (drummer fondatore dell'Ensemble Priot, abbastanza noto nel giro jazzistico di Mosca) e al virtuosismo del trombonista Ilya Vilkov (presente nelle line-up delle maggiori big bands russe del decennio) hanno fatto il resto.

Fuzzy Notes è uno scrigno di sorprese e promuove il valore artistico dei primattori di Goat's Notes.

Se poi, con un po' d'immaginazione, provate a pensare cosa può mettere in piedi una band con tali caratteristiche e che si presenta alla "new music scene" con ipotesi di totale improvvisazione creativa, forse riuscirete a immaginare il risultato. Una sorta di "nuova ipotesi felliniana" che nulla concede però alle ipotesi più circensi e ridanciane. Siamo invece alle prese con un equilibrato mix di positiva follia sonora in mano ad eccellenti musicisti che riescono a donare all'interplay una corona d'intelligente ironia per certi versi vicina a qualche ipotesi underground para-chicagoana di metà anni Sessanta (oltre a Mingus si pensi alla Liberation Orchestra di Haden) oltre che alle forme del free collettivo a noi più vicino. Ma il timone etnico tiene ben salda la barca sui territori della vecchia Europa cosa che, alla fine della fiera, risulta essere la carta vincente di questa riuscita operazione discografica. L'ascolto non cambierà probabilmente molto al vostro sapere e l'aspetto dei vostri neuroni ma avrete nuovamente compreso il celebre detto - recentemente "storpiato" per altri propositi - che laconico recita "ladies and gentlemen: no music no party".

Divertitevi. Ve n'è ben donde.

Personnel

Album information

Title: Fuzzy Wonder | Year Released: 2013 | Record Label: FANCYMUSIC


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