Home » Articoli » Album Review » Marty Ehrlich's Rites Quartet: Frog Leg Logic

Marty Ehrlich's Rites Quartet: Frog Leg Logic

By

Sign in to view read count
Marty Ehrlich's Rites Quartet: Frog Leg Logic
Un inizio dolce e soave, leggermente bucolico e cameristico, fa presagire paesaggi sonori celestiali e meditativi. Inaspettatamente al minuto uno e quarantadue irrompe il violoncello pizzicato di Hank Roberts che dà il via ad un blues torrido, cadenzato e sensuale. Sembra di sentirlo addosso il caldo umido del Delta, i profumi e gli odori intensi della natura, lo scorrere lento e indolente del grande fiume, il contralto di Marty Ehrlich voce di un lamento che si fa invocazione e poi preghiera.

Improvvise accelerazioni qua e là, la tromba di James Zollar che nasce come un gorgoglio e traghetta il New Orleans sound sulle sponde scarne care a Bill Dixon, la batteria, al solito sensibile, di Michael Sarin , la chiusura con il ritorno alle origini. Sono i dieci minuti abbondanti di "Ballade," una delle cose più emozionanti ascoltate negli ultimi tempi, la perla di Frog Leg Logic firmato Marty Ehrlich's Rites Quartet.

Che è disco compatto, profondo, ispirato, godibile dal primo all'ultimo minuto, con altre frecce al proprio arco come il free bop della title track, il funky obliquo e armolodico di "You Can Beat the Slanted Cards," lo scoppiettante zigzagare del conclusivo "The Gravedigger's Respite".

Se nel precedente Things Have Got to Change il Rites Quartet tributava più che un omaggio a Julius Hemphill (del quale Ehrlich è uno degli eredi musicali più rappresentativi) interpretando due brani mai incisi dal leggendario sassofonista di Fort Worth, in questo Frog Leg Logic compaiono solo composizioni originali.

Ed è Marty Ehrlich cento per cento. Anche se il benevolo spirito di Hemphill aleggia non solo nel citato "Ballade" ma in una sorta di visionarietà poco esplicita, sotterranea e trattenuta, ricca di sfumature ed aperta a molteplici interpretazioni. Dell'eccellenza dei musicisti si è detto ma piace sottolineare il ruolo svolto da Hank Roberts, vero e proprio battitore libero timbrico e ritmico dell'incisione. Come il violoncello di Abdul Wadud nel capolavoro Dogon A.D. (Arista Freedom - 1972). E il cerchio, forse, si chiude.

Track Listing

Frog Leg Logic; Ballade; You Can Beat the Slanted Cards; Walk Along the Way; Solace; My Song; The Gravedigger's Respite.

Personnel

Marty Ehrlich
woodwinds

Marty Ehrlich: alto and soprano saxophone, flute; James Zollar: trumpet; Hank Roberts: cello; Michael Sarin: drums.

Album information

Title: Frog Leg Logic | Year Released: 2012 | Record Label: Clean Feed Records

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Love Is Passing Thru
Roberto Magris
Candid
Sunny Five
Inside Colours Live
Julie Sassoon

Popular

Eagle's Point
Chris Potter
Light Streams
John Donegan - The Irish Sextet

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.