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Freak Jazz, Movie Madness and Another Mothers - Frank Zappa 1969-1973
By
Frank Zappa
Freak Jazz, Movie Madness and Another Mothers -Frank Zappa 1969-1973
Sexy Intellectual
2015
L'interessante catalogo di documentari sul rock targati Sexy Intellectual si arricchisce di un nuovo capitolo dedicato a Frank Zappa, già protagonista di due precedenti titoli che esaminavano i suoi anni con i Mothers of Inventions (In the Sixties) e la sua attività di produttore discografico (From Straight to Bizarre). Procedendo cronologicamente, questo Freak Jazz, Movie Madness and Another Mothers affronta gli anni immediatamente successivi allo scoglimento dei primi Mothers, ovvero il periodo dal 1969 al 1973.
Sono stati anni intensi, ricchi di avvenimenti importanti nella vita professionale di Zappa. Il documentario li prende in esame, nelle sue due ore e mezza abbondanti di durata, affidandosi a interviste con alcuni dei musicisti al suo fianco durante quel periodo, e alcuni critici musicali e biografi di Zappa.
Del primo gruppo fanno parte nomi come Ian Underwood Band , Don Preston, Jeff Simmons, Mark Volman, Max Bennett, George Duke, Aynsley Dunbar e Sal Marquez, mentre i biografi intervistati sono Billy James e Ben Watson, cui si aggiunge il critico di Mojo Magazine Mark Paytress.
Tra gli argomenti affrontati, l'incontro con George Duke e Jean-Luc Ponty, le registrazioni per la realizzazione di Hot Rats (con alcuni aneddoti interessanti, come Max Bennett che racconta lo stupore provato nel sentire Don Sugarcane Harris estrarre quelle sonorità dal suo violino utilizzando un archetto senza crini), l'incontro con Mark Volman e Howard Kaylan e come sono diventati "The Phlorescent Leech and Eddie" nella nuova incarnazione dei Mothers, il concerto insieme a John Lennon e Yoko Ono,la travagliata realizzazione del film "200 Motels" e il contributo del regista Tony Palmer (anch'egli intervistato per l'occasione), lo sfortunato tour europeo con gli incidenti di Montreux e del Rainbow a Londra, le sessions per la realizzazione di Waka/Jawaka e Grand Wazoo. Gran parte del documentario è occupato dall'esame dei Mothers nel periodo 1970-71, con l'inserimento dei cantanti ex-Turtle Volman e Kaylan (che, come rammenta Volman nell'intervista, all'epoca come membri dei Turtles godevano di una popolarità molto maggiore di Zappa), presto accettati dal resto della band dopo le prime naturali perplessità.
Probabilmente questo è il migliore dei documentari dedicati a Zappa in questa collana, anche se non può essere considerato esaustivo. Una lacuna importante è la mancanza di qualsiasi accenno ai due tour con le formazioni note come Grand Wazoo e Petite Wazoo alla fine del 1972, e la band del 1973 è appena accennata nel finale (forse oggetto di un prossimo documentario sugli anni immediatamente successivi?). Un altro punto debole è la musica a imitazione di quella di Zappa nella colonna sonora, troppo invadente e presto fastidiosa. Inoltre, la famiglia Zappa non è stata coinvolta in alcun modo, rendendolo di fatto un prodotto non ufficiale nella videografia zappiana.
Nonostante ciò il DVD è altamente raccomandabile per la qualità delle interviste e le testimonianze di prima mano, e l'importanza del periodo considerato, uno dei più fecondi di tutta la sua attività. Purtroppo come di consueto occorre rilevare la totale mancanza di sottotitoli, che ne preclude la fruizione a un'ampia fetta di pubblico potenziale.
Freak Jazz, Movie Madness and Another Mothers -Frank Zappa 1969-1973
Sexy Intellectual
2015
L'interessante catalogo di documentari sul rock targati Sexy Intellectual si arricchisce di un nuovo capitolo dedicato a Frank Zappa, già protagonista di due precedenti titoli che esaminavano i suoi anni con i Mothers of Inventions (In the Sixties) e la sua attività di produttore discografico (From Straight to Bizarre). Procedendo cronologicamente, questo Freak Jazz, Movie Madness and Another Mothers affronta gli anni immediatamente successivi allo scoglimento dei primi Mothers, ovvero il periodo dal 1969 al 1973.
Sono stati anni intensi, ricchi di avvenimenti importanti nella vita professionale di Zappa. Il documentario li prende in esame, nelle sue due ore e mezza abbondanti di durata, affidandosi a interviste con alcuni dei musicisti al suo fianco durante quel periodo, e alcuni critici musicali e biografi di Zappa.
Del primo gruppo fanno parte nomi come Ian Underwood Band , Don Preston, Jeff Simmons, Mark Volman, Max Bennett, George Duke, Aynsley Dunbar e Sal Marquez, mentre i biografi intervistati sono Billy James e Ben Watson, cui si aggiunge il critico di Mojo Magazine Mark Paytress.
Tra gli argomenti affrontati, l'incontro con George Duke e Jean-Luc Ponty, le registrazioni per la realizzazione di Hot Rats (con alcuni aneddoti interessanti, come Max Bennett che racconta lo stupore provato nel sentire Don Sugarcane Harris estrarre quelle sonorità dal suo violino utilizzando un archetto senza crini), l'incontro con Mark Volman e Howard Kaylan e come sono diventati "The Phlorescent Leech and Eddie" nella nuova incarnazione dei Mothers, il concerto insieme a John Lennon e Yoko Ono,la travagliata realizzazione del film "200 Motels" e il contributo del regista Tony Palmer (anch'egli intervistato per l'occasione), lo sfortunato tour europeo con gli incidenti di Montreux e del Rainbow a Londra, le sessions per la realizzazione di Waka/Jawaka e Grand Wazoo. Gran parte del documentario è occupato dall'esame dei Mothers nel periodo 1970-71, con l'inserimento dei cantanti ex-Turtle Volman e Kaylan (che, come rammenta Volman nell'intervista, all'epoca come membri dei Turtles godevano di una popolarità molto maggiore di Zappa), presto accettati dal resto della band dopo le prime naturali perplessità.
Probabilmente questo è il migliore dei documentari dedicati a Zappa in questa collana, anche se non può essere considerato esaustivo. Una lacuna importante è la mancanza di qualsiasi accenno ai due tour con le formazioni note come Grand Wazoo e Petite Wazoo alla fine del 1972, e la band del 1973 è appena accennata nel finale (forse oggetto di un prossimo documentario sugli anni immediatamente successivi?). Un altro punto debole è la musica a imitazione di quella di Zappa nella colonna sonora, troppo invadente e presto fastidiosa. Inoltre, la famiglia Zappa non è stata coinvolta in alcun modo, rendendolo di fatto un prodotto non ufficiale nella videografia zappiana.
Nonostante ciò il DVD è altamente raccomandabile per la qualità delle interviste e le testimonianze di prima mano, e l'importanza del periodo considerato, uno dei più fecondi di tutta la sua attività. Purtroppo come di consueto occorre rilevare la totale mancanza di sottotitoli, che ne preclude la fruizione a un'ampia fetta di pubblico potenziale.
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