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Tiziano Tononi & The Ornettians: Forms and Sounds - Air Sculptures
ByPer confrontarsi con quel lavoro Tononi mette insieme una formazione per certi aspetti analogaun doppio quintetto contrapposto, comprendente per ogni lato una tromba, un sax contralto o clarinetto basso, un violino (contrapposto a una viola o a un banjo), un contrabbasso e un set percussivoe la lascia suonare per trentasette minuti, esattamente il tempo di Free Jazz, con indubbia libertàanche se qui, diversamente dall'epica registrazione originale, alcune tracce tematiche sembrano emergere limpidamente. Inoltre, per favorire l'ispirazione della musica, accosta quell'opera al lavoro degli artisti dell'epoca, identificando Ornette con Picasso, se stesso con Pollock e ognuno dei musicisti con un artista, tra i quali Duchamp, Rauschenberg, Lichtenstein, Moore.
I risultati sono notevolissimi, né poteva essere diversamente visti i musicisti selezionati, tutti avvezzi alle avventure di questo genere oltre che tra le migliori individualità di cui il nostro jazz è ricco.
Il lavoro, che occupa solo circa metà del disco, è nominalmente suddiviso in sette tracce, in realtà senza una vera soluzione di continuità, che permettono di identificarne meglio l'evoluzione. A un'introduzione relativamente ordinata e dai toni bassi, dedicata a Charlie Haden, seguono momenti più concitati nei quali hanno modo di emergere prima i clarinetti bassi, poi le trombe. Izenzanga Dancin' è significativamente dominato dai contrabbassi archettati, tecnica di cui era maestro David Izenzon. Nelle due partizioni seguenti il clima torna autenticamente free, con spazi che si aprono per tutti i solisti, inclusa la batteria di Tononi. L'episodio conclusivo, invece, pare svilupparsi maggiormente su una traccia, dinamica e arrembante, che rimanda più alla New Thing, ma che prima di concludersi si fa anch'essa caoticamente libera.
La seconda parte del disco è dedicata invece a nove composizioni di Ornette, interpretate da una formazione appena diversa (esce la tromba di Alberto Mandarini e il "misterioso" percussionista (???), entra il sax tenore di Daniele Cavallanti) ma che si smembra e cambia di brano in brano, offrendo ogni volta interpretazioni diverse per colore e tipo di creatività solistica. Così, per esempio, il lavoro degli archi di Emanuele Parrini e Paolo Botti con l'assolo di Piero Bittolo Bon al flauto, sostenuti dal contrabbasso di Tito Mangialajo Rantzer e da Tononi, rende coloristicamente originalissima Peace, così come bellissime sono Una Muy Bonita condotta assieme dai contralti di Bittolo Bon e Francesco Chiapperini e dai contrabbassi di Mangialajo e Silvia Bolognesi, e Law Years, nella quale ancora la Bolognesi spinge con Tononi la coppia Cavallanti-Mirko Cisilino a esporre dinamicamente il tema.
La conclusione non poteva che essere una breve versione di What Reason suonata tutti assieme quasi all'unisono, sentitissimo commiato collettivo per un Maestro qui omaggiato nel migliore dei modi.
Album della settimana.
Track Listing
Forms and Sounds: Harmolodically Free / Play A Low E (For C. Haden); Fireworks in N.Y.C.; The Coolness of My Hometown; Izenzanga Dancin’; Forth Worth Country Stomp; Dreamers and Poets, Hopes for the Future; The Money Jungle Won’t Kill Us.
Air Sculptures: What Reason; Rushour; Peace; Broken Shadows; The Blessing; Una Muy Bonita; Invisible; Law Years; ...(What a Reason) Could I Give.
Personnel
Tiziano Tononi
drumsTiziano Tononi: drums; Alberto Mandarini: trumpet; Mirko Cisilino: trumpet; Piero Bittolo Bon: alto saxophone, bass clarinet, flute; Francesco Chiapperini: alto saxophone, bass clarinet; Daniele Cavallanti: tenor saxophone; Emanuele Parrini: violin; Paolo Botti: viola, banjo; Tito Mangialajo Rantzer: bass; Silvia Bolognesi: bass; The Mysterious Traveller: percussions.
Album information
Title: Forms and Sounds - Air Sculptures | Year Released: 2018 | Record Label: Felmay