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Weather Report: Forecast: Tomorrow

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Weather Report: Forecast: Tomorrow
Questo splendido cofanetto che traccia in maniera esaustiva la carriera dei Weather Report, ha avuto una gestazione lunga e tribolata. Se ne parlava da parecchi anni e la mania di perfezionismo di Joe Zawinul ha rimesso in discussione parecchie volte le scelte dei curatori. Ma finalmente il box è stato distribuito e abbiamo la possibilità di ripercorrere la lunga cavalcata di questo gruppo di temerari che, almeno nelle fasi iniziali, ha ridisegnato la storia della musica sospesa fra jazz e rock, incuranti dei richiami delle sirene.

Il primo CD parte con tre tracce che appartengono al periodo immediatamente precedente la formazione del gruppo. La celeberrima “In a Silent Way”, scritta da Joe Zawinul, arriva dall’album eponimo di Miles Davis e venne registrata nel febbraio del 1969. Dall’agosto dello stesso anno proviene l’intensa “Super Nova” di Wayne Shorter e dal maggio del 1970 è tratta “Experience in E”, un estratto da un lunghissimo brano del gruppo di Cannonball Adderley che vedeva Joe Zawinul protagonista.

Poi il resto del primo CD è costituito da brani tratti dai primi due album dei Weather Report, gli album che li consacrarono a livello mondiale e che portarono una fresca ventata di sperimentazione coraggiosa nella musica che era ancora alla prese con lo shock provocato principalmente da Jimi Hendrix e da Miles Davis, alla fine degli anni sessanta.

Si parte con la misteriosa “Milky Way” per poi passare attraverso brani straordinari come “Tears”, “Eurydice” (per la prima volta in versione completa, dopo che nell’album originale era stata decisamente editata), “Orange Lady”, “Unknown Soldier”, una take inedita di “Directions”, “Surucucu” e infine la meravigliosa “Second Sunday in August”, coi timpani maestosi di Eric Gravatt e le linee sinuose e inquietanti del sax soprano di Wayne Shorter impegnate a disegnare una morbida linea melodica caratterizzata da intervalli improbabili, che vive sulle armonie ingegnose del piano acustico di Zawinul, condita dal basso incalzante di Miroslav Vitous e pizzicata dalle piccole percussioni di Dom Um Romao. Magia allo stato puro. Da brividi.

Un po’ perfidamente Bob Belden, come sempre eccellente produttore dei box che contano per davvero, mette a chiusura del primo CD la bella “125th Street Congress” che segna in maniera nettissima il passaggio ad un’altra fase per il gruppo guidato da Joe Zawinul e Wayne Shorter. Alla fine del 1972 Joe Zawinul decide di sbaraccare una formula che stava funzionando meravigliosamente da un punto di vista artistico e che invece secondo lui non dava le meritate soddisfazioni da un punto di vista dell’allargamento dell’interesse del pubblico. E lo fa lanciando segnali precisi alla sezione ritmica.

Il tastierista austriaco, in occasione delle sedute di registrazione del terzo album Sweetnighter, nel febbraio del 1973, chiama a bordo anche Herschell Dwellingham, un batterista più portato al funky, e Andrew White III, un polistrumentista che era già presente nel secondo album al corno inglese, ma che però in questa circostanza viene usato come bassista, e mette in crisi il rapporto con Gravatt e con Vitous. I due rimangono per le sedute di registrazione, un po’ infastiditi dal raddoppio delle loro parti, ma poi abbandonano il gruppo nei mesi successivi. Dal di qui la strada è tutta in discesa dal punto di vista del successo e della visibilità, anche se molti fans della prima ora rimpiangono il fatto che le intuizioni dei primi album siano andate progressivamente a diluirsi nella nuova ventata che ha spostato sempre di più il gruppo verso il mercato e il successo.

Diciamo che dal punto di vista del virtuosismo strumentale i Weather Report non hanno perso nulla anche negli album successivi, immettendo anzi veri e propri campioni dei loro strumenti come Jaco Pastorius, Alphonso Johnson, Narada Michael Walden, Peter Erskine, Victor Bailey, Omar Hakim e così via. Quella che si è un po’ persa è stata la voglia di sperimentare, di rischiare, di non dare nulla per scontato. Allo stesso tempo il gruppo è diventato sempre di più la creatura di Joe Zawinul e Wayne Shorter e sempre meno quell’organismo collettivo che si intravedeva agli inizi e che sembrava foriero di grandi risultati sulla strada della sperimentazione di nuovi miscugli sonori intossicanti per se e per gli altri. Col passare del tempo addirittura si potrebbe dire che anche all’interno della coppia è stato il tastierista a prevalere, lasciando sempre più nell’ombra i fecondi dubbi di Wayne, per andare invece alla giugulare, senza prendere prigionieri, con ferocia e determinazione, ma spesso senza sfumature, senza quelle mezze tinte che servivano a impreziosire il lavoro del gruppo.

Intendiamoci: i Weather Report hanno prodotto eccellenti lavori anche per tutto il resto della loro carriera, andando forse un po’ in crisi di ispirazione solo negli ultimissimi anni della loro attività, quella propaggine un po’ scolorita che si è estesa fin verso la metà degli anni ottanta senza lasciare tracce particolarmente esaltanti. Ma di sicuro la ‘pericolosità’ della loro musica si è decisamente persa a partire da Sweetnighter in poi. Gli anni settanta sono stati caratterizzati da uno scoppiettio continuo di fuochi di artifico, di sapori esotici, di riff e arrangiamenti memorabili che trovano il loro culmine nalla celeberrima “Birdland”, un brano predestinato che li vede raggiungere l’apice del successo.

Questa lunga cavalcata negli anni settanta è ben rappresentata dal secondo CD che parte con una versione inedita dal vivo di “Nubian Sundance” che vede la band in ottima forma a Chicago a fine 1974. Poi, attraverso le varie tappe di un percorso trionfale, si prosegue in gloria, mettendo in particolare evidenza il grande apporto di Jaco Pastorius, arrivato un po' in sordina e decollato con questo gruppo definitivamente verso lo star system.

Come si diceva, l’atterraggio verso gli anni ottanta non è senza turbolenze. In qualche modo lo stesso Belden lo sottolinea mettendo nel terzo conclusivo CD i brani che arrivano da questa mezza decade finale. Ci sono ottime cose come “Three Views of a Secret” e “Face on the Barroom Floor” ma sono più brani legati ai singoli componenti del gruppo (Pastorius nel primo caso, Shorter nel secondo) che non segnali di vera propositività e coesione di gruppo.

Il cofanetto contiene anche un DVD che riporta una lunghissima esibizione a Offenbach, in Germania, tenutasi a fine settembre del 1978, in occasione di una delle tante tappe del tour che promuoveva l’album Mr. Gone. In origine il concerto era stato registrato sotto l'egida della celebre trasmissione televisiva tedesca Rockpalast. Il gruppo è nella configurazione in quartetto, senza percussionista. Per oltre due ore abbiamo modo di vedere intrecciarsi sul palco le magie delle tante tastiere di Joe Zawinul, l’essenza zen del sax tenore e soprano di Wayne Shorter, l’esuberanza quasi strafottente di un Jaco Pastorius in gran forma e l’intricato procedere ritmico di un giovanissimo Peter Erskine. A guardar bene, pur fra le righe di una performance di grande valore, si intravedono già i segni della dissoluzione. Shorter appare a volte un po’ tagliato fuori dalla complessa organizzazione dei brani e lui stesso non sembra particolarmente a suo agio sul palco. Jaco è debordante e la sua esuberanza non va certo a migliorare i delicati equilibri interni alla band. Zawinul è l’ago della bilancia, l’unico comandante capace di mantenere a bordo di una nave che sta diventando sempre più un transatlantico di enormi proporzioni, la preziosa filigrana assicurata da Wayne Shorter, elemento indispensabile per la buona riuscita della ricetta. Vedendolo all’opera in queste due ore abbondanti si capisce sempre di più come in realtà i Weather Report siano stati fondamentalmente la sua band.

Track Listing

CD 1 01. In a Silent Way (Zawinul) - 4:18; 02. Super Nova (Shorter) - 4:51; 03. Experience in E (Zawinul) - 5:44; 04. Milky Way. (Shorter, Zawinul) - 2:32; 05. Tears (Shorter) - 3:24; 06. Eurydice (Shorter) - 10:46; 07. Orange Lady (Zawinul) - 8:42; 08. Unknown Soldier (Zawinul) - 7:59; 09. Directions (Zawinul) - 5:31; 10. Surucucu (Shorter) - 8:19; 11. Second Sunday in August (Zawinul) - 4:12; 12. 125th Street Congress (Zawinul) - 12:14; CD 2 13. Nubian Sundance (Shorter) - 13:07; 14. Blackthorn Rose (Shorter) - 5:00; 15. Badia (Zawinul) - 5:22; 16. Cannon Ball (Zawinul) - 4:38; 17. Black Market (Zawinul) - 6:33; 18. Three Clowns (Shorter) - 3:24; 19. Havona (Pastorius) - 6:02; 20. Birdland (Zawinul) - 5:58; 21. Palladium (Shorter) - 4:48; 22. The Pursuit of the Woman with the Feathered Hat (Zawinul) - 5:03; 23. The Orphan. Shorter,(Zawinul) - 3:17; 24. Sightseeing (Shorter) - 5:35; CD 3 25. Dream Clock (Zawinul) - 6:29; 26. Three Views of a Secret (Pastorius) - 5:54; 27. Port of Entry (Shorter) - 5:08; 28. Dara Factor Two. (Erskine, Pastorius,Shorter) - 4:27; 29. Procession (Zawinul) - 8:42; 30. Plaza Real (Shorter) - 5:31; 31. The Well (Shorter) - 3:58; 32. D-Flat Waltz (Zawinul) - 11:12; 33. Domino Theory (Zawinul) - 6:10; 34. Predator (Shorter) - 5:20; 35. Face on the Barroom Floor (Shorter) - 3:59; 36. Indiscretions (Zawinul) - 4:08; 37. 125th Street Congress [DJ Logic Remix] (Zawinul) - 5:03; DVD 38. Black Market (Zawinul); 39. Scarlet Woman. (Johnson, Shorter,Zawinul); 40. Young and Fine (Zawinul); 41. The Pursuit of the Woman with the Feathered Hat (Zawinul); 42. A Remark You Made (Zawinul); 43. River People. (Pastorius); 44. Thanks for the Memories. (Rainger, Robin) ; 45. Delores/Portrait of Tracy/Third Stone from the Sun. (Hendrix, Pastorius,Shorter); 46. Mr. Gone (Zawinul); 47. In a Silent Way (Zawinul) ; 48. Waterfall (Zawinul); 49. Teen Town. (Pastorius); 50. I Got It Bad and That Ain't Good/The Midnight Sun Will Never Set (Ellington); 51. Birdland (Zawinul) ; 52. Introductions; 53. Fred & Jack (Erskine); 54. Elegant People (Shorter); 55. Badia (Zawinul)

Personnel

Joe Zawinul
keyboards

Joe Zawinul (tastiere); Wayne Shorter (sax tenore e soprano); Miroslav Vitous (basso); Alphonse Mouzon (batteria); Airto Moreira (percusioni); Eric Gravatt (batteria); Dom Um Romao (percussioni); Jaco Pastorius (basso); Alphonso Johnson (basso); Victor Bailey (basso); Peter Erskine (basso); Manolo Badrena (percussioni), Andrew White III (basso e corno inglese); Herschell Dwellingham (batteria); Marungo (percussioni); Jorge Rossy (percussioni); Darryl Brown (batteria), Ndugu (batteria) Alyrio Lima (percussioni); Narada Michael Walden (batteria); Don Alias (percussioni); Chester Thompson (batteria); Alex Acuna (percussioni; batteria); Robert Thomas jr. (percussioni); Omar Hakim (batteria); Mino Cinelu (percussioni) e altri

Album information

Title: Forecast: Tomorrow | Year Released: 2006 | Record Label: Columbia Records


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