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Matt Mitchell: Fiction
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Chi abbia avuto modo di verificare, anche dal vivo oltre che su disco, le doti di Matt Mitchell (nel quintetto di Dave Douglas o soprattutto negli Snakeoil di Tim Berne) sa bene con quale intelligenza e originalità il pianista collabori nella costruzione delle architetture musicali in cui è coinvolto.
Per questo suo lavoro d'esordio ha scelto la non scontata formula del duo con le percussioni, trovando in Ches Smithproprio all'interno del gruppo di Berneun partner estremamente stimolante.
Quindici composizioni originali di Mitchell, che nascono come quindici studi per le dinamiche dell'improvvisazione e che il percussionismo duro di Smith lega con maglie metalliche di forme sempre differenti.
Metri anomali, grumi accordali e zampate nevrotiche a ricordare la natura percussiva dello strumento, la musica di Fiction è una vera e propria macchina matematica e spiazzante e anche, fondamentalmenteè giusto dirloassai poco accomodante all'ascolto.
Come entrare quindi nel mood di questo lavoro senza lasciarsi sconfortare dalle asperità e, d'altro canto, senza cedere a un entusiasmo radicale pregiudiziale? Un approccio fisico non può che passare per un'adesione alle geometrie scomposte disegnate dal duo, seguendole con un gusto quasi adolescenziale per il gioco delle linee e della densità di colore, dal quale si accendono bagliori allucinatori (come in "Specialty Hug" solo per fare un esempio.
La testa non farà fatica a apprezzare il controllo del tocco, la capacità di generare dal meccanismo dello studio delle strutture che si scompongono progressivamente, di far risuonare un ampio spettro armonico armonie dietro il clangore dei martelletti.
Dalla complessa geometria emergerà semplice poesia, in un disco che forse non è imperdibile, ma che si rivela prova coraggiosa e sfaccettata, nonché conferma del talento di Mitchell.
Per questo suo lavoro d'esordio ha scelto la non scontata formula del duo con le percussioni, trovando in Ches Smithproprio all'interno del gruppo di Berneun partner estremamente stimolante.
Quindici composizioni originali di Mitchell, che nascono come quindici studi per le dinamiche dell'improvvisazione e che il percussionismo duro di Smith lega con maglie metalliche di forme sempre differenti.
Metri anomali, grumi accordali e zampate nevrotiche a ricordare la natura percussiva dello strumento, la musica di Fiction è una vera e propria macchina matematica e spiazzante e anche, fondamentalmenteè giusto dirloassai poco accomodante all'ascolto.
Come entrare quindi nel mood di questo lavoro senza lasciarsi sconfortare dalle asperità e, d'altro canto, senza cedere a un entusiasmo radicale pregiudiziale? Un approccio fisico non può che passare per un'adesione alle geometrie scomposte disegnate dal duo, seguendole con un gusto quasi adolescenziale per il gioco delle linee e della densità di colore, dal quale si accendono bagliori allucinatori (come in "Specialty Hug" solo per fare un esempio.
La testa non farà fatica a apprezzare il controllo del tocco, la capacità di generare dal meccanismo dello studio delle strutture che si scompongono progressivamente, di far risuonare un ampio spettro armonico armonie dietro il clangore dei martelletti.
Dalla complessa geometria emergerà semplice poesia, in un disco che forse non è imperdibile, ma che si rivela prova coraggiosa e sfaccettata, nonché conferma del talento di Mitchell.
Track Listing
Veins; Brain Color; Upright; Singe; Wanton Eon; Dadaist Flu; Commas; Id Balm; Ohm Nuggets; Diction; Tether; Action Field; Specialty Hug; Nightmare Tesseract; Narcotic Bases.
Personnel
Matt Mitchell
pianoMatt Mitchell: piano; Ches Smith: batteria, percussioni, vibrafono.
Album information
Title: Fiction | Year Released: 2014 | Record Label: Pi Recordings
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