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Esbjörn Svensson Trio: e.s.t. Live in Hamburg

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Esbjörn Svensson Trio: e.s.t. Live in Hamburg
Il trio di Esbjörn Svensson, dopo aver ricevuto un buon consenso di critica e pubblico nel paese d'origine, ha ottenuto la consacrazione internazionale nel 2001 quando, a Umbria Jazz, ha destato interesse e critiche al tempo stesso.

Era l'epoca di Good Morning Susie Soho, cui avrebbero poi fatto seguito album altrettanto belli e mai ripetitivi.

Oggi, continuano a dividere: c'è chi ne è entusiasta e grida al miracolo e chi non ne vuol sentire parlare per i forti riferimenti a sonorità rock e al Keith Jarrett del Koln Concert.

Con questo Live in Hamburg pubblicano il loro primo vero live da quando hanno raggiunto la fama (avevano pubblicato alcuni brani in una versione limitata di Viaticum nel 2005): ma lo fanno rischiando alquanto.

Rischiano perché ben 7 tracce su 10 sono tratte dall'ultimo album, Tuesday Wonderland, registrato in studio circa un anno fa: a quasi 10 dieci anni dall'album della svolta, From Gagarin's Point of View, ci si sarebbe aspettati un quadro del loro percorso più vasto e variegato, con inedite riletture di vecchi cavalli di battaglia e senza la sensazione del già sentito a un solo anno di distanza.

Il disco ha i pregi e i difetti di un concerto integrale - non trattandosi del meglio estratto da un tour - ma va detto che non aggiunge molto all'opera del trio.

Spicca il bassista Dan Berglund, generalmente anello debole del trio, che questa volta risulta invece essere parco, misurato e preciso come non mai.

L'inizio è mozzafiato e pieno di energia, con "Tuesday Wonderland" che, per chi apprezza il genere, emoziona come sempre, da subito però si percepisce la reale essenza di questo disco: bello, ma diluito, allungato, dilatato, forse troppo...

Tutte le tracce durano mediamente il doppio dell'esecuzione in studio e i tratti più sospesi e rarefatti convincono solo a tratti - davvero strana, poi, la scelta di lasciare lunghi, a volte interminabili, minuti di applausi.

Con ogni probabilità chi non ne voleva sentire parlare li troverà più piacevoli del solito, con qualche nota blues in più: ma la verità è che c'è da augurarsi che tornino al loro modo di fare musica, mai uguale, ma con una cifra stilistica ben precisa.

In conclusione si tratta di un doppio piacevole, col secondo dei due dischi meglio riuscito del primo (notevoli i brani "Tuesday Wonderland", "Dolores in a shoestand" e quello conclusivo "Behind the Yashmak" - tratto dall'album Strange Place for Snow del 2002), ma con un'interpretazione comunque meno efficace ed energica del solito.

C'è da augurarsi che il trio, di fronte a una situazione pianificata a tavolino come questa, della registrazione di un concerto, abbia solo ecceduto un po' nell'autocelebrazione...

Track Listing

CD 1: 1. Tuesday Wonderland - 13:12; 2. The Rube Thing - 14:23; 3. Where we Used to Live - 08:33; 4. Eighthundred Streets by Feet - 09:35; 5. definition of a dog - 18:37. CD 2: 1. The Goldhearted Miner - 07:03; 2. Dolores in a Shoestand - 17:39; 3. Sipping on the Solid Ground - 07:59; 4. Goldwrap - 07:59; 5. Behind the Yashmak (traditional) - 15:32. Tutte le composizioni sono dello Esbjörn Svensson Trio

Personnel

Esbjörn Svensson (pianoforte); Dan Berglund (contrabbasso); Magnus Ostrom (batteria).

Album information

Title: e.s.t. Live in Hamburg | Year Released: 2008 | Record Label: ACT Music


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