Nicole Mitchell: Engraved in the Wind

E' ovvio che la costola jazzistica a cui Nicole Mitchell si ricollega, quella - germinale - targata AACM (di cui, prima donna, ha ricoperto anche il ruolo di presidente), trova qui un ideale gemellaggio con inflessioni più squisitamente contemporaneo-colte, entro i paletti di una formula non facile da praticare e da reinventare brano dopo brano.

Tutti di alto livello i multitraccia ("Forest Family," "Beehive," "Desert Choir," "High Light at the Waterfall") che segnano periodiche stazioni del lavoro, mentre più in generale si fanno apprezzare soprattutto i brani più concisi ("Blue Montain," "Dadwee," "Cave of Forgoten Spring," "Making of Rose Quartz," che pure varca la soglia dei 5,' "Boiling River," "Engraved in the Wind," "Fireflies and Mischief on Dada B's Porch"), con un ricorso tutt'altro che sistematico (anzi piuttosto raro) all'ipersoffiato.

Disco per specialisti e non.

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