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Tricycles: Electricity

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Tricycles: Electricity
L'autore di questa recensione si sente in dovere di cominciare con un'avvertenza: le riflessioni critiche su questo disco dipendono dalle convinzioni poetiche di chi scrive e non da manchevolezze dei musicisti, la cui perizia tecnica ed espressiva non può in nessun modo essere messa in dubbio. Al contrario, Maurizio Giammarco, Dario Deidda e John B. Arnold dimostrano anche in questo Electricity, oltre alla consueta padronanza strumentale, di muoversi a proprio agio nel linguaggio di riferimento.

Ciò che non persuade del tutto chi scrive sono piuttosto alcune scelte compositive e di missaggio, che finiscono con l'influire sul suono complessivo del trio e sulla fluidità del disco.

Nonostante il gruppo sia attivo da almeno un decennio, questa è la prima registrazione in studio che realizza.

La musica dei Tricycles si colloca in un territorio ai confini - sempre labili - tra fusion e jazz-rock, con buone dosi di elettronica. Ecco, l'uso dell'elettronica e talvolta dell'effettistica, è un primo punto problematico: il ricorso al campionamento pare eccessivo rispetto all'intento espressivo del trio, quasi non vi fosse uno stretto collegamento tra l'apporto acustico e quello elettronico.

Il repertorio di Electricity spazia dagli standards ai classici del rock, passando per composizioni originali e brevi improvvisazioni collettive. C'è un trittico di brani di Monk (bella la versione di "Little Rootie Tootie," più macchinosa quella di "Misterioso"), così come una jam sul giro armonico di "Hey Joe," il brano reso celeberrimo da Jimi Hendrix, che rivela tutta l'energia live del gruppo.

Se nelle improvvisazioni si avverte una certa rigidità, come se i musicisti non riuscissero ad esprimersi appieno senza una struttura alle loro spalle, nelle composizioni originali i solisti hanno briglia sciolta su tessiture ritmiche semplici, che lasciano ampio spazio alla loro tecnica.

Com'è nel suo stile, Deidda dà il meglio di sè quando deve swingare o creare accordi. Giammarco sfrutta tenore e soprano in tutta la loro estensione, disegnando frasi ritmiche e precise, d'impronta brekeriana, in questo disco più che altrove. Arnold ha un suono secco, con pochissima risonanza, da batterista rock anni '70. Non a caso risulta particolarmente efficacie in "Jimi's Changes," mentre stride con il resto della band negli episodi più propriamente jazzistici.

Probabilmente, al netto di un missaggio che non rende giustizia al suono del gruppo, questo disco avrebbe potuto girare meglio, anche se la dimensione del club e non dello studio resta quella in cui la musica di Tricycles può essere realmente godibile.

Track Listing

1. Lost in the Tracks 1.25; 2. Brownside 03:14; 3. Slam 01.25; 4. Turbamento 05:04; 5. Green Interlude 02:30; 6. Jimi's Changes 04:08; 7. Intermission 1 0:31; 8. Wett 01:18; 9. The Seven Step Program 04:46; 10. Intermission 2 0:24; 11. Darmonics 04:01; 12. The Playmaker 06:22; 13. Monk's Mood 04:42; 14. Misterioso 03:23; 15. Little Rootie Tootie 03:29; 16. Intermission 3 0:31; 17. Drumsolo 01:09; 18. He Ought to Be One of Those Old Hippies 03:44; 19. Zombies's March 04:33; 20 Everything Ends Here 05:30.

Personnel

Maurizio Giammarco (sax tenore e soprano, flauto, pianoforte, elettronica); Dario Deidda (basso); John B. Arnold (batteria, elettronica).

Album information

Title: Electricity | Year Released: 2012 | Record Label: Self Produced

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