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Starlicker: Double Demon

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Starlicker: Double Demon
Come un novello Re Mida, con la cornetta al posto dello scettro, Rob Mazurek da qualche anno trasforma in oro tutto quel che tocca. È successo all'Exploding Star Orchestra, in ogni sua forma e incarnazione, al quintetto Sound Is, al Chicago e al São Paulo Underground, miscelati o presi singolarmente; non poteva non succedere al trio Starlicker, che a fianco all'uomo che non sbaglia un colpo vede schierati i fedelissimi Jason Adasiewicz al vibrafono e John Herndon alla batteria.

Volendo azzardare una chiave di lettura che tenga conto del "quadro," si potrebbe dire che Double Demon si spinge dove Sound Is non era arrivato. Mi spiego: se il quintetto rappresentava una sorta di riduzione ai minimi termini dell'Exploding, il trio compie un ulteriore passo verso l'essenzialità, isolando la cellula primigenia, ritmica e tematica, dalla quale è stata generata l'orchestra, e sulla quale poggia la "visione" (come l'ha definita Adasiewicz) che sta alla base dei tre progetti.

L'omogeneità rispetto al macro-sistema Exploding è subito evidente. L'iniziale "Double Demon" si srotola implacabile, tra scarti e contro-scarti, intrecciando unisoni e ostinati, fino a culminare, verso il minuto e mezzo, nell'esposizione da parte della cornetta di una breve frase guizzante, uno di quei temi danzanti e musicali che Mazurek pennella con facilità ornettiana. Sono passati solo due minuti, ma il trio ha già messo in chiaro le proprie intenzioni.

Ancora più incisiva "Vodou Cinque," che indugia per un bel pezzo prima di incagliarsi in un ostinato del vibrafono sul quale Mazurek ricama un motivo di straordinaria bellezza-efficacia: un po' Art Ensemble e un po' Sun Ra. In "Orange Blossom" il gioco di ostinati che precede l'esposizione del tema (di nuovo splendido) è da vertigine, mentre in "Andromeda" le doti percussive del vibrafono di Adasiewicz si manifestano in tutta la loro dirompente esplosività, doppiando il martellante incedente della batteria. "Triple Hex," la traccia più lunga, è una sorta di bigino del disco; "Skull Cave" fa calare il sipario evocando il cuore africano che da sempre batte nel petto di Chicago.

Re Mida Mazurek ha colpito ancora.

Track Listing

1. Double Demon - 6:13; 2. Vodou Cinque - 6:22; 3. Orange Blossom - 4:07; 4. Andromeda - 5:40; 5. Triple Hex - 9:22; 6. Skull Cave - 6:33. Tutte le composizioni sono di Rob Mazurek.

Personnel

Rob Mazurek
trumpet

Rob Mazurek (cornetta); Jason Adasiewicz (vibrafono); John Herndon (batteria).

Album information

Title: Double Demon | Year Released: 2012 | Record Label: Delmark Records


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