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Luca Bragalini: Dalla Scala a Harlem. I sogni sinfonici di Duke Ellington.

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Dalla Scala a Harlem. I sogni sinfonici di Duke Ellington.
Luca Bragalini
296 pagine
ISBN: # 978-88-5920-367-4
EDT
2018

Luca Bragalini è uno degli esponenti di punta della nuova storiografia jazzistica, che mira a rivalutare un filone ellingtoniano fin qui poco e male analizzato. In questo volume la sua attenzione si concentra sulla sontuosa vena sinfonica del Duca, con l'obiettivo di riconsiderarla in un'ottica pluridisciplinare grazie a ricerche musicologiche, letterarie, fotografiche e sociologiche.

Il jazz e lo swing sono ovviamente per Bragalini la "conditio sine qua non" di una cifra artistica enciclopedica, che si nutre di filigrane eurocolte ben simboleggiate da una cadenza debussiana, inclusa in "New World a-Comin.'" È la traduzione in musica di quella "doppia coscienza" culturale tra elemento bianco e nero, formulata da Du Bois agli inizi del Novecento. Questa doppia anima musicale è anche il nucleo portante di una mirabile analisi musicale, evidenziata nello scandagliare importanti opere quali "New World a-Comin," "Harlem," "Night Creature," "La Scala" e "Three Black Kings."

Scavando a fondo nelle pieghe del libro, si percepisce quanto ardua e piena di amarezze sia risultata per Ellington questa avventura, anche dal punto di vista discografico. Lo testimoniano inequivocabilmente i soli due album di jazz sinfonico ed alcune partiture mai registrate su nastro. Alle incomprensioni dell'Harlem Renaissance e della coeva critica musicale, si aggiunsero le difficoltà sul campo nel far convivere la propria orchestra con i musicisti di formazione classica. Emblematico è in tal senso il concerto alla Scala di Milano del 1963, dove venne presentato in anteprima il tema inedito "La Scala. She Too Pretty to Be Blue." Nella ricostruzione del concerto, Bragalini è riuscito a documentare diversi aneddoti fin qui poco o per niente conosciuti ai musicofili. Spicca "la poca convinzione dei musicisti eurocolti nell'affrontare le partiture ellingtoniane e gli esigui tempi pianificati per portare a termine le prove." Le difficoltà furono acuite dai fedeli orchestrali di una vita, Paul Gonsalves e Ray Nance, che si presentarono ubriachi e quindi poco lucidi, rischiando di compromettere la riuscita di un progetto a cui il Maestro teneva molto.

Il fiuto dello storico di vaglia si intravede anche nelle ricerche fotografiche, grazie alle quali apprendiamo che non fu Strayhorn a coadiuvare il Duca nelle parti finali delle orchestrazione. Era il Nostro talentuoso Pietro Rizza, che già Adriano Mazzoletti riteneva essere uno dei più creativi jazzisti europei tra le due guerre.

L'autore associa l'abilità di storico all'istinto del detective per realizzare un libro magnifico, impreziosito da un CD della Sidma Jazz Orchestra diretta da Bruno Tommaso. Lo compongono cinque temi sinfonici eseguiti nel 2007 a Chieti, con i solisti Paolo Birro al pianoforte e Bepi D'Amato al clarinetto. Un libro sinesteticamente rivolto al duplice piacere della lettura e dell'ascolto.

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