Home » Articoli » Book Review » Conversations with Charlie Haden
Conversations with Charlie Haden
By
Conversations with Charlie Haden
Josef Woodard & Charlie Haden
235 Pagine con 24 foto in bianco e nero
ISBN: #978-1-935247-15-9
Silman-James Press
2017
Pubblicato negli Stati Uniti all'inizio di quest'anno, Conversations with Charlie Haden raccoglie 17 interviste del critico Josef Woodard al grande contrabbassista scomparso; alcune sono state pubblicate in riviste statunitensi altre sono inedite. Le interviste sono collocate in ordine cronologico: iniziano il 28 aprile 1988 (quando Haden aveva 51 anni) e si concludono vent'anni dopo, il 25 maggio 2008.
La lettura è interessante per le riflessioni, gli approfondimenti e i ricordi del contrabbassista su momenti della sua vita artistica entrati nella storia del jazz (il quartetto con Ornette Coleman, la Liberation Music Orchestra) e coinvolge per il clima confidenziale e aperto che traspare dalle interviste.
Queste vertono prettamente su aspetti artistici e musicali, con approfondimenti su altri importanti capitoli della sua vita: dal Quartet West ai sodalizi con Keith Jarrett, Pat Metheny e Gonzalo Rubalcaba. Viene un po' sacrificata la riflessione sociale e politica, che ha certamente svolto un ruolo centrale nella vita del contrabbassista.
I punti di maggiore interesse per il medio cultore di jazz riguardano il sodalizio con Ornette e la ricostruzione delle vicende legate all'incisione del primo disco della Liberation Music Orchestra. Sono eventi ampiamente toccati in vecchie interviste di Charlie Haden ma non tutti hanno avuto modo di conoscerle e ora se ne può disporre con abbondanza di particolari.
Ricordando la nascita della Liberation, Haden ricostruisce la lite in studio con il produttore Bob Thiele (l'unico comunque che accettò il progetto) e le successive pressioni da parte della ABC/Impulse! per smussare i contenuti politici del disco. Nonostante qualche concessione del bassista, l'album fu boicottato dall'etichetta: non ebbe alcuna promozione e una scarsa distribuzione. Solo i premi ottenuti dalla critica europea e giapponese gli evitarono l'oblio.
Meno note sono le sue iniziali esperienze in California, che raggiunse con un autobus delle linee Greyhound con la precisa intenzione d'incontrare Hampton Hawes. Dopo alcuni mesi di studio al Westlake College, il giovanissimo Charlie iniziò a frequentare i grandi del West Coast Jazz. Tra i primi un ingaggio in sostituzione di Red Mitchell, con Art Pepper e Sonny Clark. Il casuale incontro con Ornette Coleman all'Hillcrest Club cambiò la sua vita. Invitato a casa del sassofonista, suonarono "all day, all night, all the next day." Non aveva ancora vent'anni.
Eccetto l'ambito politico, le interviste toccano molti argomenti, con qualche particolare che non conoscevamo: ad esempio le esperienze di Ornette Coleman con la musica country. Nelle conversazioni con Woodard, emerge anche l'amore di Haden per il cinema in generale ed i film noir in particolare. Pochi sanno della sua amicizia con il compositore David Raksin, l'autore di "Laura" e di quel piccolo capolavoro che è "The Bad and the Beautiful" dal film omonimo (che Haden ha poi inciso con il Quartet West in Haunted Heart ).
Il volume di Woodard non è ancora edito in Italia ma anche i lettori che non possiedono un inglese fluente possono affrontare la lettura, vista la chiarezza del linguaggio. Le interviste sono precedute da una bella introduzione di Bill Frisell che conobbe Haden grazie a Paul Motian."Ci incontrammo per suonare qualcosa nell'appartamento di Paul ricorda il chitarristacon Charlie, Carla Bley e Steve Slagle. Ero COSI' nervoso. Abbagliato." Completano il volume una seconda introduzione di Alan Broadbent, suo pianista nel Quartet West, e una presentazione dello stesso autore.
Josef Woodard & Charlie Haden
235 Pagine con 24 foto in bianco e nero
ISBN: #978-1-935247-15-9
Silman-James Press
2017
Pubblicato negli Stati Uniti all'inizio di quest'anno, Conversations with Charlie Haden raccoglie 17 interviste del critico Josef Woodard al grande contrabbassista scomparso; alcune sono state pubblicate in riviste statunitensi altre sono inedite. Le interviste sono collocate in ordine cronologico: iniziano il 28 aprile 1988 (quando Haden aveva 51 anni) e si concludono vent'anni dopo, il 25 maggio 2008.
La lettura è interessante per le riflessioni, gli approfondimenti e i ricordi del contrabbassista su momenti della sua vita artistica entrati nella storia del jazz (il quartetto con Ornette Coleman, la Liberation Music Orchestra) e coinvolge per il clima confidenziale e aperto che traspare dalle interviste.
Queste vertono prettamente su aspetti artistici e musicali, con approfondimenti su altri importanti capitoli della sua vita: dal Quartet West ai sodalizi con Keith Jarrett, Pat Metheny e Gonzalo Rubalcaba. Viene un po' sacrificata la riflessione sociale e politica, che ha certamente svolto un ruolo centrale nella vita del contrabbassista.
I punti di maggiore interesse per il medio cultore di jazz riguardano il sodalizio con Ornette e la ricostruzione delle vicende legate all'incisione del primo disco della Liberation Music Orchestra. Sono eventi ampiamente toccati in vecchie interviste di Charlie Haden ma non tutti hanno avuto modo di conoscerle e ora se ne può disporre con abbondanza di particolari.
Ricordando la nascita della Liberation, Haden ricostruisce la lite in studio con il produttore Bob Thiele (l'unico comunque che accettò il progetto) e le successive pressioni da parte della ABC/Impulse! per smussare i contenuti politici del disco. Nonostante qualche concessione del bassista, l'album fu boicottato dall'etichetta: non ebbe alcuna promozione e una scarsa distribuzione. Solo i premi ottenuti dalla critica europea e giapponese gli evitarono l'oblio.
Meno note sono le sue iniziali esperienze in California, che raggiunse con un autobus delle linee Greyhound con la precisa intenzione d'incontrare Hampton Hawes. Dopo alcuni mesi di studio al Westlake College, il giovanissimo Charlie iniziò a frequentare i grandi del West Coast Jazz. Tra i primi un ingaggio in sostituzione di Red Mitchell, con Art Pepper e Sonny Clark. Il casuale incontro con Ornette Coleman all'Hillcrest Club cambiò la sua vita. Invitato a casa del sassofonista, suonarono "all day, all night, all the next day." Non aveva ancora vent'anni.
Eccetto l'ambito politico, le interviste toccano molti argomenti, con qualche particolare che non conoscevamo: ad esempio le esperienze di Ornette Coleman con la musica country. Nelle conversazioni con Woodard, emerge anche l'amore di Haden per il cinema in generale ed i film noir in particolare. Pochi sanno della sua amicizia con il compositore David Raksin, l'autore di "Laura" e di quel piccolo capolavoro che è "The Bad and the Beautiful" dal film omonimo (che Haden ha poi inciso con il Quartet West in Haunted Heart ).
Il volume di Woodard non è ancora edito in Italia ma anche i lettori che non possiedono un inglese fluente possono affrontare la lettura, vista la chiarezza del linguaggio. Le interviste sono precedute da una bella introduzione di Bill Frisell che conobbe Haden grazie a Paul Motian."Ci incontrammo per suonare qualcosa nell'appartamento di Paul ricorda il chitarristacon Charlie, Carla Bley e Steve Slagle. Ero COSI' nervoso. Abbagliato." Completano il volume una seconda introduzione di Alan Broadbent, suo pianista nel Quartet West, e una presentazione dello stesso autore.
Comments
Tags
Book Reviews
Angelo Leonardi
Silman-James Press
Ornette Coleman
pat metheny
Gonzalo Rubalcaba
Charlie Haden
Bob Thiele
Hampton Hawes
Red Mitchell
Art Pepper
Sonny Clark
David Raksin
Paul Motian
carla bley
Steve Slagle