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Alex Cline: Continuation

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Alex Cline: Continuation
Dopo alcuni anni di silenzio discografico come leader (i suoi ultimi due lavori, Sparks Fly Upward e The Constant Flame sono rispettivamente del 1999 e del 2001) Alex Cline torna con uno dei migliori album della sua carriera. Sceglie compagni di viaggio nuovi, con l'eccezione del violinista Jeff Gauthier che ha quasi sempre collaborato con i suoi progetti e che ancora una volta funge anche da produttore. Sceglie una formazione molto basate sugli strumenti a corda (violino, violoncello, contrabbasso) e soprattutto aggiunge la preziosa arte di Myra Melford, una pianista che sa perfettamente calarsi in queste atmosfere dolenti e raffinate, colme di malinconia e di sagacia, sospese fra Oriente ed Occidente, spesso refrattarie alle sollecitazioni che arrivano da uno strumento prettamente occidentale come il pianoforte.

Non a caso, Myra Melford usa in questi brani anche l'harmonium, per meglio allargare l'aura magica che sprizza dagli strumento ad arco dei compagni e dalle percussioni sempre misurate ed espressive di Alex Cline. Però in certi momenti l'aggressività ritmica del pianoforte suonato meravigliosamente dalla Melford sembra proprio il giusto contrappasso per innescare sprazzi di energia benedetta che ci trascinano in avanti, alla scoperta del successivo tableaux pieno di colori pastellati.

Le sette composizioni (tutte scritte da Cline) sono caratterizzate da isole di pura astrazione che si aggrappano ai piccoli fremiti pieni di vita che arrivano dai territori più profondi dell'anima, elegantemente evocati dalle linee perfettamente cesellate del violino di Gauthier.

Questo album suona come il testamento artistico di un musicista che per fortuna gode di ottima salute ma che sembra arrivato ad una svolta esistenziale importante che lo fa riflettere sul ruolo della madre e della figlia. Madre della quale lui sente di essere la 'continuation,' così come è consapevole del fatto che la figlia lo sarà di lui stesso. Continuità per così dire biologiche alle quali si affiancano le continuità per affinità artistica (e qui Cline cita, nelle note di copertina, due amici percussionisti recentemente scomparsi).

Spesso il contrabbasso di Scott Walton assume un ruolo centrale proprio per la scelta di Cline di privilegiare i colori scuri, le atmosfere sospese fra luce ed ombra, i fremiti misteriosi che anche il violoncello della bravissima canadese Peggy Lee sa far scaturire come per magia. Insomma, questa musica è davvero capace di infilarsi fra le pieghe dell'esistenza e nei pori della pelle di questi musicisti e di chi ha la fortuna di poterli ascoltare. L'aria si riempie di storie che echeggiano territori misteriosi e sconosciuti, caratterizzati da larghissimi spazi apparentemente pieni di nulla, anche se in realtà questa è la materia con la quale si strutturano i sogni.

Track Listing

01. Nourishing Our Roots; 02. Clearing Our Streams; 03. Fading to Green; 04. Steadfast; 05. Submerge; 06. In the Bones of the Homegoing Thunder; 07. Open Hands (Receive, Release).

Personnel

Jeff Gauthier (violino); Peggy Lee (violoncello); Myra Melford (piano e harmonium); Scott Walton (basso); Alex Cline (percussioni e kantele).

Album information

Title: Continuation | Year Released: 2009 | Record Label: Cryptogramophone

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