Luca Luciano: Clarinet

Insegnante di clarinetto jazz e classico, presso il Leeds College of Music, in Inghilterra, Luciano ha già inciso un bel disco all'inizio del decennio col chitarrista Pietro Condorelli (Passione) e qualche anno dopo Neapolis, prodotto dalla Red Kite Records, con sue composizioni originali organizzate in due suite per clarinetto e pianoforte e per trio/quartetto di clarinetti.

La sua impostazione è prettamente classica e ciò si evidenzia nella perfetta intonazione e nel pieno controllo delle dinamiche ma in molti di questi brani la libera improvvisazione ha un ruolo centrale e qui Luciano manifesta viva fantasia e padronanza dell'estetica afro-americana.

Collocandosi a cavallo tra due concezioni musicali e due mondi (a cui aggiunge un interesse per il folklore mediterraneo a cui è particolarmente legato) Luciano si ispira ad interpreti e compositori che hanno svolto un ruolo significativo nel Novecento: in primo luogo Igor Stravinsky (a cui l'album è dedicato e di cui interpreta splendidamente "Three Pieces for Clarinet Solo," più chiare citazioni da "La Sagra della Primavera") ma anche Copland e Debussy. Le due Sequenze per clarinetto ed alcune versioni di "Divertimento" (la #7, #8 e #10) si snodano con bell'equilibrio tra compostezza classica e libertà improvvisativa.

Tra i pregi dello stile di Luciano c'è il lavoro sul registro grave, complice la personale ricerca sullo strumento, un Clarinetto in Sib Buffet che monta chiavi ed anelli aggiuntivi.

Il principale referente del disco è forse il pubblico della musica classica ma anche quello del jazz troverà vari motivi d'interesse: uno di questi è la lirica versione di "Naima" il classico di John Coltrane, che l'autore delinea con alta partecipazione.

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