Heinz Sauer & Michael Wollny: Certain Beauty

Con questo Certain Beauty, i due musicisti si spingono ancora oltre, rischiando la “rottura“ stilistica e mettendo insieme Bjork e Gershwin, Gil Evans e Prince, Thelonius Monk e l’E.S.T. Trio, Billy Strayhorn e Albert Mangelsdorff, più una manciata di originali. Azzardo pienamente vinto grazie al concorso di alcuni fattori decisivi.

Innanzitutto l’eccellente livello della registrazione, avvenuta nei Bauer Studios di Ludwisburg e nei mitici Rainbow Studios di Oslo, che coglie ogni minimo respiro degli strumenti, ne esalta ogni impercettibile vibrazione, conservando un assoluta naturalezza del suono. Poi l’approccio al materiale, che evita la classica sequenza tema-improvvisazione-tema, ma privilegia l’esplorazione timbrica, utilizza la pennellata invece del tratto definito, l’ellissi al posto della sequenza narrativa.

Così “Where is the line“ di Bjork appare come un soffio inquietante proveniente dallo spazio, “I Love You Porgy“ viene spogliata di ogni enfasi e ne emerge una intensa quanto inattesa tragicità, “Nothing Compares 2 U“ di Prince è una cellula melodica di soffusa delicatezza, “Blues for Pablo“ sembrerebbe uscito dalla penna di Ennio Morricone per un film di Sergio Leone.

Infine la maestria dei due protagonisti: il sax tenore di Sauer sintetizza il suono caldo e robusto della classicità con le asprezze e le libertà interpretative delle avanguardie, il pianismo di Wollny è delicatamente introspettivo, privo di fronzoli, e moderatamente curioso. Prezioso.

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