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William Parker: Centering - Unreleased Early Recordings: 1976-1987

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William Parker: Centering - Unreleased Early Recordings: 1976-1987
Il percorso di William Parker è sostenuto da palpitante vitalità, scaturisce da un crogiolo in cui si temprano creatività, coerenza, forza etica e spirituale. Arte e vita vi si intrecciano in modo saldo. Romanzesca è la descrizione della giornata tipo del contrabbassista, tra il Village e il Lower East Side nei primi anni Settanta, riportata nel saggio di Ed Hazell che accompagna la splendida edizione di questi sei CD, in un libretto corredato pure da belle foto, dalle vorticose opere grafiche di Jeff Schlanger e da un'intervista con lo stesso Parker.

La stessa descrizione che incontravamo pure nell'ottimo testo di Marcello Lorrai, William Parker - Conversazioni sul jazz, pubblicato da Auditorium nel 2010. La giornata del giovane contrabbassista iniziava dunque tra le dieci e le undici del mattino, quando egli trascinava il suo strumento al Firehouse12, per suonare col Juice Quartet. Lì aveva conosciuto Andrew Hill e Billy Higgins. Proseguiva poi nel primo pomeriggio allo Studio We, dove si incontravano tra gli altri Archie Shepp, Karl Berger, Wilbur Ware. Oppure raggiungeva Cecil Taylor che provava con il suo Large Ensemble, con Jimmy Lyons, David S. Ware, Raphe Malik. Una piccola pausa, poi in serata William si trasferiva allo Studio Rivbea di Sam e Bea Rivers, dove si riunivano tra gli altri Charles Tyler, Earl Cross, Steve Reid. Più tardi, in un seminterrato tra la Quarta Strada e la Sesta Avenue, suonava con Daniel Carter, Billy Bang, Earl Freeman, Dewey Johnson, Roger Baird e altri. Fino alle tre di mattina, e poi ancora un'oretta a chiacchierare di musica.

Il training vorticoso, al limite della forza umana, comprendeva però altre collaborazioni importanti, tra gli altri con Charles Brackeen, Don Cherry, Billy Bang, Frank Lowe, Sunny Murray. "Il mio atteggiamento era di non rifiutare nessuna occasione, in una giornata potevo passare da Rasheid Ali a Maxine Sullivan," ricorda Parker. Un tirocinio formidabile, svolto sul campo nel periodo dorato dei loft newyorchesi. I sei CD raccolti nel cofanetto presentano musica registrata a ridosso di questo ribollente processo formativo: materiale dichiaratamente inedito, datato tra il 1976 e il 1987.

Un cofanetto di straordinario interesse, che apre uno squarcio significativo sull'attività iniziale di Parker. Già l'etichetta NoBusiness aveva meritoriamente pubblicato nel 2010 un doppio CD, The Complete Recordings 1981/1983, che riuniva tutte le registrazioni del quartetto Commitment. Nella quantità del materiale presentato in questa nuova, monumentale pubblicazione, il valore documentario si associa a quello artistico, di prima qualità. Solo nel primo disco si avverte qualche calo della tensione, nei brani in duo con il sax alto (e la tromba) di Daniel Carter. Qui i molti episodi interessanti si diluiscono un tantino nella dilatazione delle performance.

Ma già nella terza traccia del primo disco, registrata nel '77 a nome del William Parker Ensemble, ci troviamo di fronte a un brano dalla terribile forza espressiva. La lunghezza di quasi 22 minuti è giustificata dalla vastità dell'affresco sonoro, tratto tra l'altro da un concerto di cui un'altra parte fu pubblicata nel 1998 dall'etichetta Eremite sul disco Through Acceptance of the Mystery Peace. Solo tre gli strumenti in campo: la tromba di Arthur Williams, il sax tenore di John Hagen e il contrabbasso del leader. In realtà creano un maestoso, imponente spazio orchestrale, nel quale si stagliano disegni melodici, ampi contrasti timbrici, respiri poderosi della musica. Parker, qui con l'archetto, trae dallo strumento una gamma timbrica formidabile.

Proseguendo nell'ascolto, la varietà degli organici strumentali offre un quadro articolato dell'attività iniziale di Parker, improntata ad approcci diversi per ogni contesto. Si va dal duo citato con Carter a quello formidabile, possente con Charles Gayle, fino alla Centering Big Band di tredici elementi. Proprio attraverso questa pubblicazione la varietà di ispirazione e la determinazione creativa dei primi tempi di Parker sono messe in risalto, e il lavoro del musicista trova una giusta focalizzazione. Una visione completa della sua vicenda artistica, oltre alla successiva discografia, può affidarsi al testo citato di Lorrai, all'altro volumetto redatto dallo stesso Parker, "Who Owns Music?" (Buddy's Knife Jazzedition, Köln 2007), e alla fondamentale William Parker Sessionography, un work in progress on-line.

Episodio pregnante di questa lunga antologia, in parte registrato a suo tempo da Parker con l'intento di pubblicarla in proprio, è il trio con David S.Ware e Denis Charles, del 1980. Il Centering Dance Music Ensemble, che era completato dalla moglie di Parker, Patricia Nicholson, alla danza, anche in mancanza di questa componente brilla per sé, e ribolle di forza tellurica. Si ascolti ad esempio, anche per ricordare il compianto Ware, "One Day Understanding". Dove pure la batteria di Charles spreme una delle sue memorabili performance per dare fuoco a Ware. Il magistero del batterista prosegue nel lavoro timbrico, dinamico e melodico del brano che apre il terzo disco, "Raimbow Light".

Ma innumerevoli sono gli altri motivi di interesse: in primo luogo il lavoro di Parker con organici allargati e big band, che porterà poi agli sviluppi ben conosciuti negli anni Novanta con la Little Huey Creative Music Orchestra, la cui conoscenza in Italia è legata alla meritoria opera di Nicola Tessitore al festival di Verona. Il quarto disco, interamente dedicato al Big Moon Ensemble, mette in risalto l'impatto poderoso, dionisiaco di un doppio quartetto. Due ance, due trombe, due contrabbassi e due batterie, ovvero lo stesso organico di Free Jazz. L'impatto energetico, magmatico e di spazialità orchestrale che ne fa scaturire Parker è notevole. Più che a Ornette, si rivolge a Coltrane, ad Ayler. E altrove.

La Centering Big Band, della quale sono proposti estratti di un concerto registrato al Kool Jazz Festival nell'84, rappresenta un altro punto altissimo della raccolta. Nella vasta formazione svettano solisti di alto profilo, mai riuniti insieme prima di allora, che sviluppano trame di forza empatica sulle poche indicazioni scritte di Parker. In particolare in "Lomahonva," dove il sax alto di Jemeel Moondoc, ancora il tenore di Ware e il baritono di Charles Tyler producono scintille.

Il concetto di "Centering," utilizzato da Patricia Nicholson per indicare la tensione verso un centro spaziale, temporale e immanente a cui si rivolgeva il lavoro comune suo e di Parker, portò ad altri ensemble qui documentati. In uno sono coinvolte voci femminili, abbinate a contrabbasso e batteria; l'altro, il documento più lontano della raccolta (del '76), vede impegnato un singolare organico con clarinetto, due trombe, due violini, contrabbasso, e la voce di Ellen Christi. Brani dagli orditi timbrici più trasparenti, dall'incedere solenne, dal carattere evocativo e contemplativo, con una parte finale recitata dallo stesso Parker, in memoria del padre. Un altro aspetto del multiforme ingegno di William Parker, qui degnamente messo in risalto.

Track Listing

CD 1: 1. Thulin; 2. Time and Period; 3. Commitment. CD 2: 1. Facing the Sun, One Is Never the Same; 2. One Day Understanding (Variation on a Theme by Albert Ayler); 3. Bass Interlude; 4. Tapestry. CD 3: 1. Rainbow Light; 2. Crosses (Long Scarf Over Canal Street); 3. Entrusted Spirit (Dedicated to Bilal Abdur Rahman); 5. Sincerity; 6. In the Thicket. CD 4: 1. Dedication to Kenneth Patchen; 2. Hiroshima, Part One; 3. Hiroshima, Part Two. CD 5: 1. Ankti (Extending the Clues); 2. Munyaovi (Cliff of the Porcupine); 3. Palatala (Red Light of Sunrise); 4. Lomahongva (Beautiful Clouds Arising); 5. Tototo (Warrior Spirit Who Sings). CD 6: 1. Illuminese/Voice; 2. Falling Shadows; 3. Dawn/Face Still, Hands Folded.

Personnel

Daniel Carter
saxophone

CD 1: Brani 1 e 2: Daniel Carter (sax alto, tromba); William Parker (contrabbasso); Brano 3: William Parker (contrabbasso); John Hagen (sax tenore); Arthur Williams (tromba) CD 2: David S. Ware (sax tenore); William Parker (contrabbasso); Denis Charles (batteria); Patricia Nicholson (danza). CD 3: < br> Brano 1: David S. Ware (sax tenore); William Parker (contrabbasso); Denis Charles (batteria); Patricia Nicholson (danza). Brani 2 e 3: Charles Gayle (sax tenore); William Parker (contrabbasso). Brani 4, 5 e 6: Brenda Bakr (voce in 4); Ellen Christi (voce in 5); Brenda Bakr, Ellen Christi e Lisa Sokolov (voci in 6); William Parker (contrabbasso); Rashid Bakr (batteria). CD 4: Jemeel Moondoc (sax alto), Daniel Carter (sax alto, sax tenore, tromba, cornetta); Arthur Williams, Roy Campbell, Jr. (tromba); William Parker (contrabbasso, recitazione); Jay Oliver (contrabbasso); Denis Charles e Rashid Bakr (batteria). CD 5: Daniel Carter, Jemeel Moondoc (sax alto), Ricardo Strobert (sax alto, flauto); David S. Ware (sax tenore); Charles Tyler (sax baritono); Raphe Malik, Roy Campbell, Jr. (tromba); Alex Lodico, Masahiko Kono (trombone); William Parker (contrabbasso); Zen Matsuura (batteria); Lisa Sokolov, Ellen Christi (voce). CD 6: Rozanne Levine (clarinetto); Malik Baraka, John Mingione (tromba); Billy Bang, Ramsey Ameen (violino); William Parker (contrabbasso, recitazione); Ellen Christi (voce); Patricia Nicholson (danza).

Album information

Title: Centering - Unreleased Early Recordings: 1976-1987 | Year Released: 2013 | Record Label: GR2 Classics


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