Living Colour: CBGB Live August 19, 2005 - The Bowery Collection

I Living Colour sono particolarmente legati al CBGB's, proprio perché quel locale fu il primo a dare loro fiducia, nella fase iniziale della loro carriera, quando nessuno voleva investire su una band nera che suonava un rock abrasivo con forti connotazioni di protesta. L'altro elemento decisivo fu il patrocinio di Mick Jagger che, dopo averli visti dal vivo proprio al CBGB's li prese sotto la sua ala protettiva, produsse un loro demo e li aiutò a trovare un contratto con la Epic.

Un vecchio adagio recita: 'mai tornare sul luogo del delitto' ma in questo caso i quattro moschettieri del rock nero vanno certamente perdonati per il loro ritorno sul palco scalcagnato del locale newyorkese. La loro energia rimane esplosiva, le colate laviche della chitarra di Reid sono sempre abrasive e debordanti. La voce di Corey Glover se ne sta ben piantata nel centro della scena e attorno a lui la ritmica feroce di Will Calhoun e Doug Wimbish pesta a più non posso per fare sprizzare tutto il sudore dal pubblico festante e accaldato, assiepato ai loro piedi.

Nei nuovi arrangiamenti ci sono alcune slabbrature un po' da videogame, però il repertorio non fa una piega, i brani più potenti sono tutti lì in bella mostra, pronti a farci decollare sull'ottovolante che scatena calci e spintoni da ogni direzione. Dall'unico album registrato dopo la ricostituzione della band, lo sperimentale Collideoscope uscito nel 2003, sono tratti solo due brani, mentre tutto il resto arriva dai primi album del gruppo.

Non manca un nuovo brano, "Terrorism" nel quale Corey Glover sputa veleno contro quello che lui definisce il 'vero' terrorismo: George Bush, Tony Blair, la Cia, l'FBI, la CNN. Del resto l'utilizzo dalla musica per lanciare messaggi coraggiosi che vanno controcorrente è da sempre una delle caratteristiche più interessanti del rock e questo vale in particolare proprio per i Living Colour, la prima band nera del rock.

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