Stephan Micus: Bold as Light

Ogni nuovo lavoro di Micus aggiunge un'ulteriore tappa a questo cammino, nel rispetto di una poetica ormai da tempo consolidata e rivelata negli oltre venti titoli che compongono la sua discografia. Come sua consuetudine, la musica è costruita in studio attraverso un paziente lavoro di sovraincisioni delle tracce registrate in solitudine, soprattutto su quelle vocali (in alcuni brani sono presenti fino a 19 voci). Da un disco all'altro le novità riguardano soprattutto l'arricchimento del suo parco strumentale con l'aggiunta continua di nuovi strumenti musicali etnici, che in questa occasione sono due diversi tipi di flauti di bambù, il raj nplaim proveniente dal Laos e il giapponese nohkan. Il primo è usato in cinque brani, fino dall'iniziale "Rain" in cui è moltiplicato per sei, ma anche il secondo è protagonista di un delicato solo ("Autumn Dance").

Quella di Micus è una musica a carattere universale, e non solo perchè sintetizza culture e tradizioni da tutti i continenti in un approccio globalizzante, ma soprattutto perchè alla sua base c'è sempre l'uomo e l'espressione del suo bisogno di cercare il proprio posto nel mondo. Micus ha intrapreso questa ricerca mistico-musicale già da diversi anni, ma non è mai tardi per unirsi a lui e accompagnarlo nel suo cammino.

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